VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Steve Lukather intervistato a SHG 35
Steve Lukather intervistato a SHG 35
di [user #33493] - pubblicato il

Il fascino della chitarra non conosce limiti di età o esperienza, l'abbiamo scoperto a Second Hand Guitars, dove abbiamo sorpreso Steve Lukather emozionarsi come un ragazzino di fronte al mare di chitarre vecchie e nuove che ha inondato le sale del Forum.
Il fascino esercitato dalla chitarra non conosce limiti di età. Questo è ciò che avranno scoperto quanti di voi si sono lasciati trascinare dal variopinto fiume di persone che si è riversato sul Mediolanum Forum di Assago domenica scorsa per partecipare al Second Hand Guitars. Lo sguardo incantato dei bambini di fronte a questo ignoto oggetto magico si è incrociato con quello nostalgico di chi ha chiuso da tanti anni una storia d’amore e musica mai dimenticata, passando attraverso le occhiate infuocate di quanti stessero ancora cercando una compagna di avventura per inseguire il proprio sogno. Erano centinaia, tutte nello stesso posto, e tanto più vecchi erano i loro legni, tanto più la loro storia ammaliava chi passava loro accanto. L’incanto di queste meraviglie non ha risparmiato nemmeno Steve Lukather, che pure in tanti lustri di professionismo ne ha viste e possedute un numero incalcolabile. Incredibile vederlo eccitarsi come un ragazzino di fronte a questo mare di chitarre usate e confessare che per lui è sempre come la prima volta!

Steve Lukather intervistato a SHG 35

Federica Pudva: Suoni da tantissimi anni. Com’è vedere così tante chitarre nello stesso posto? Ti fanno ancora battere il cuore?
Steve Lukather: Oh sì, la chitarra è tutto! Mi hanno sempre fatto questo effetto, dalla prima volta che le ho viste in tv all’Ed Sullivan Show coi Beatles. Ho pensato “Devo averle! Come fanno a produrre quel suono? Che cos’è?!” e non avrei mai pensato che un milione di anni più tardi mi sarei trovato nella stessa band con Ringo e che avrei lavorato con Paul e George… Sono tutta la mia vita, è davvero un sogno incredibile. E adesso sono così lucido da potermi gustare tutto quanto. Fai una folle vita rock’n’roll e poi un bel giorno ti svegli e ti rendi conto che non è poi così bello vivere in quel modo. Gli ultimi anni della mia vita sono stati molto tranquilli e concreti, e mi diverto molto di più adesso rispetto a quanto mi divertissi in passato! Apprezzo davvero molto la vita.

FP: Ti senti più saggio oggi?
SL: Assolutamente! Invecchiando diventi più saggio e io ho 55 anni. Ho fatto un sacco di esperienze incredibili, ho fatto concerti per 36 anni (spaventoso, se ci penso!), ho fatto cose eccessive e incredibilmente divertenti, cose folli e pericolose e sono ancora qui a raccontarlo! Ho quattro figli e ho visto il mondo. Credo di essere interessato all’umanità molto più di prima, mi interessa ciò che accadrà quando non ci sarò più, cosa sarà dei miei figli e del mondo. Voglio che tutti siano felici, chiunque al mondo! So che è un sogno, ma pensa a John Lennon…

FP: Preferiresti trovarti in un negozio pieno di chitarre nuove o di chitarre vecchie?
SL: Probabilmente vecchie! Le cose vecchie hanno una storia e intendo in ogni accezione del termine. Ho una collezione di vecchie chitarre; ho una Les Paul del ’59 (un tempo ne avevo tre ora soltanto una), una Esquire del ’51, delle altre Fender, insomma ho tenuto dei pezzi chiave nella mia collezione. La cosa era sfuggita al mio controllo, c’era roba pericolosamente di valore e ora non tengo più niente in casa perché non voglio che arrivi qualcuno a puntarmi una pistola alla tempia chiedendomi una Les Paul! Ma amo anche le mie nuove chitarre Music Man. Ho il meglio di tutte le epoche, chitarre dagli anni ’50 ad oggi, una collezione abbastanza grande, spaventosa direi!

FP: Se tu fossi un quindicenne e stessi visitando Second Hand Guitars, vorresti tornare a casa con una Strato, una Les Paul o una Steve Lukather Signature?
SL: (Non lo sono cronologicamente, ma emotivamente sono ancora un quindicenne… Forse sedicenne) Vorrei la mia chitarra! Non discuto sulle meravigliose chitarre vintage, ma allo stesso tempo non voglio una chitarra made in Taiwan o altrove, non voglio altro che la mia chitarra, fatta da una “azienda di famiglia”, gente che ha davvero un grande controllo sulla qualità. Voglio pubblicizzare la mia roba e dire che la Music Man, per quel che ho potuto vedere, è in assoluto la miglior chitarra che puoi trovare in giro. Se io perdessi tutte le mie chitarre, potrei andare in un negozio, tirarla giù, collegarmi e fare il concerto. Qualsiasi cosa succeda, è esattamente come la mia!

FP: La musica strumentale sta andando forte in Italia in questo momento. Com’è la situazione negli USA?
SL: Intendi per i chitarristi? È una piccola percentuale, ma la gente che la ama la ama alla follia. Penso in particolare alla fascia d’età che va dai 15 ai 20 anni. Sfortunatamente in America la musica è quasi come un sottofondo al multitasking, non le si presta troppa attenzione, un po’ come quando la gente mangia gli hamburger al McDonald’s sapendo che è spazzatura, però paga e pensa che sia incredibile! Ma io sono felice che la gente sia interessata alla chitarra e che stia riscuotendo successo. C’è un certo numero di musicisti molto forti adesso e spero che troveranno la loro voce invece che suonare a ripetizione dei licks che hanno imparato su internet. Devi trovare il tuo stile! A tutti piacciono i tricks, tutti rimaniamo colpiti dalla tecnica, ma alla fine cosa dici con quella? Dammi Jeff Beck che suona due note e sono apposto! Ma allo stesso tempo mi piacciono Guthrie Govan, Joe, Steve, John, tutti i miei amici. Ho avuto l’onore di suonare con tutti questi ragazzi! Mi fa sempre sorridere quando vedo tutti quei ragazzini che ci provano perché mi ricordano me: non avevo tecnica a quei tempi, ho cominciato suonando accordi guardando i Beatles alla tv! Non c’era niente di simile nel mio mondo e ho deciso di imparare lentamente a fare come loro. Adesso ho rinunciato, suono come suono e non voglio essere il più veloce perché quei tipi lo fanno meglio!

FP: Ci sono grandi aspettative per il tuo nuovo album. Puoi raccontarci qualcosa di Transition?
SL: Credo che sia un album molto maturo. C’è un sacco di musica dentro, ma non suono power chords. Penso che sparare power chords doppiati sia una cosa trita. È rock e i testi esprimono la mia visione del mondo così come lo vedo adesso, con lucidità, dopo l’oscurità che ho attraversato qualche anno fa. A volte la vita ti tira dei ceffoni e non è quel granché. Sono in gran forma, con mente, corpo e spirito puliti; non bevo, non fumo, non faccio niente di male. Mi alleno, mangio biologico, dormo, mi esercito. Ho trovato la mia musica e ho trovato il mio cuore e questo viene fuori. Scrivo di cose che vedo nel mondo: le ingiustizie, le strana vita che tutti hanno su internet, la fine del mio matrimonio e la perdita del mio migliore amico, ho figli piccoli e grandi, sono solo di nuovo ma sto bene. Suono di nuovo bene, suono come dovrei suonare, ho ritrovato le mie vibrazioni positive, la mia ispirazione, ne sono fiero! Ci sono un sacco di ospiti, miei amici musicisti: Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers, Tal Wilkenfeld, Lee Sklar, Lenny Castro, Phil Collen, Steve Weingart, Renee Jones e Eric Valentine (la mia live band), John Pierce, Nathan East, Tos Panos, Gregg Bissonette, un sacco di gente forte. C’è mio figlio Trev che suona la chitarra e ha scritto delle cose con me.

FP: È un bravo musicista, vero?
SL: Sta iniziando! Sta facendo un disco proprio ora, si sta occupando di contratti, scrive canzoni per altri artisti, fa dei turni e lavora per persone per le quali ho lavorato io in passato. Insomma, ha cominciato il suo percorso e sono fiero di lui! La mia figlia più grande ha lavorato come assistente alla produzione per me, è più nel business. I più piccoli hanno soltanto 5 e 2 anni, vedremo che faranno.
Tutto va fantasticamente, sono molto contento che la gente non veda l’ora di sentire il disco. Tornerò a marzo/aprile per alcuni concerti promozionali e poi tornerò coi Toto per il 35° anniversario. A febbraio suonerò nuovamente con Ringo e poi farò il mio tour per due mesi, poi di nuovo Toto e la stessa cosa si ripeterà per i prossimi due anni all’incirca.


FP: Hai una vita molto piena!
SL: Sì, è bellissimo essere occupato nel fare le cose che amo fare.

FP: Cosa ne pensi di Steve Lukather adesso?
SL: Mi piaccio molto di più di cinque o dieci anni fa. Penso di essere una persona migliore, sono più sano ed è tornata una scintilla nei miei occhi. Ho ritrovato il mio spirito giovanile, è chiaro e mi fa stare bene. Non ho a che fare con nulla di negativo, voglio avere solo cose tranquille intorno, non voglio stress, o perlomeno il minimo indispensabile. Sono fortunato ad avere questa bellissima carriera, penso di apprezzarla più che mai. Sono molto grato a tutte le persone che mi hanno sostenuto anche nei periodi più bui, che mi hanno visto cadere già per le scale e mi hanno aiutato a rialzarmi invece che ridere di me, perché c’è anche quel tipo di persone, e mi hanno reso più forte. Ed è più difficile quando sei una persona famosa perché la gente purtroppo ti vede far errori, ma ora sono tornato e sto bene!


“La prima cosa che voglio fare da presidente del mondo è rendere tutti felici! Pace e amore ovunque!
Come ho imparato dal mio grande capo, Ringo, pace e amore a tutti! Perché non riusciamo a essere così? Sembra così semplice… Sarebbe un mondo migliore, non credi?” - Steve Lukather
interviste second hand guitars 35 steve lukather
Mostra commenti     31
Altro da leggere
Phil X e l’accordatura “Bouzouki” che stravolge il tuo sound
Cornerstone con Jack Griffiths: "Il boutique è carattere, non componenti NOS"
Rosaire Riccobono: la versatilità è un investimento sulla passione per la musica
Pete Townshend e la sua prima chitarra “da metallaro”
Hammett: “la gente non ricorderà gli assolo” ma Angel Vivaldi non ci sta
Drigo, gli spippolatori e i pedali senza manopole
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964