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Il Bassman e il suo cappottino
Il Bassman e il suo cappottino
di [user #13268] - pubblicato il

Frenare le alte sparate dall'ampli per salvaguardare le orecchie dell'audience di fronte e rendere il suono meno direzionale è continuo oggetto di studio. Le soluzioni sono molte, alcune costose, altre meno, una gratuita.
Il Bassman '59, che bella bestia! Una bestiola che, a dire il vero, mi ha sempre dato sensazioni contrastanti. Lo adoro a volumi da sala prove, ma in situazioni live ogni tanto lo trovavo rauco, un filo sguaiato.
Dopo varie ricerche, cambiando le valvole del pre e la rettificatrice con una 5U4GB GE (in onore di Jack Donaghy), ho preso due piccioni con una fava: l'ampli si è addolcito di molto e inoltre, avendo abbassato di molto il guadagno, riesco a gestire meglio il volume.
Ma si sa, noi chitarristi non siamo mai contenti e, dunque, gira e rigira, non ci metto molto a trovargli un altro difetto (che in realtà ho sempre notato): è un ampli squillante. Anche con la mia Les Paul è difficile non avere alti esagerati e, francamente, dolorosi.
Provo diversi pedali, equalizzazioni, bright, normal. Niente! Certi giorni lo adoro, certi giorni lo odio. Ma poi capisco il problema.

Il Bassman e il suo cappottino

Comincio a leggere di direzionalità, beam, mr. Bean, raggio mortale (per giocare in casa), ciambelle, plexiglass.
Prima di andare avanti, credo sia doveroso sintetizzare il problema: i coni sono direzionali. Quindi, a seconda di dove ci piazziamo rispetto al nostro ampli, la percezione del suono sarà diversa.
Classico esempio: suonando in situazioni live capita - e mi è capitato - di vedere il pubblico a lato estasiato dall'accoppiata (o threesome... molti capiranno) Les Paul, Bassman, Zendrive e dall'altra il pubblico messo di fronte con copiose emorragie alle orecchie.
Aggiungo, peraltro, che ormai da quattro anni (uno e mezzo con il Bassman) suono blues. Quindi, volumi non esagerati, niente distorsioni o zanzare varie.
Per chi come me soffre di treblite acuta (o di acutite grave), per chi come me pensa che il pickup al ponte delle Stratocaster altro non sia se non un Gilette Mach 3 pronto a rasoiare le povere orecchie, il problema andava risolto.

Il B(u)onamassa, quando non è impegnato a sparare idiozie sulle chitarre acustiche, suona, divinamente, con due pannelli di plexiglass davanti all'ampli. Proviamo, mi dico.
Effettivamente, il problema quasi scompare. Si riesce a star di fronte all'ampli senza che il cervello fuoriesca dalle orecchie. Gli alti sembrano filtrati, la direzionalità scomparsa. Il prezzo? Un leggero calo di volume.
A proposito di prezzo: in tempi di spread, quando non ci si può permettere neanche uno Spritz, la soluzione del plexi è da scartare. 36 euro a metro quadro sono troppi.
Comincia così il viaggio nelle soluzioni casalinghe (aka soluzioni dei poveri).
Le elenco brevemente:
- CD di fronte al cono, pessimo risultato. Il problema viene leggermente attutito, niente di più.
- ciambella di gommapiuma, meglio del CD. Esteticamente orrenda. Sono troppo pigro per smontare i coni e metterla dentro. Scartata.

Che si fa? Semplice: si sperimenta altro.
Cioè? Semplicemente si inclina l'ampli.
Primo tentativo: lo si inclina verso l'alto. Risolve il problema del “non avere orecchie dietro le ginocchia” ma, personalmente, non è molto efficace per quanto riguarda la direzionalità o, forse, la brillantezza eccessiva del Bassman.
Secondo tentativo: lo si ruota di 45 gradi verso il muro. In questo modo, si evita di spettinare la prima fila. Funziona. Una sistematina all'equalizzazione e il gioco è fatto.
Problema risolto. Ma che succede se durante un live vi trovate circondati da spettatori? Ovunque giriate l'ampli, farete delle vittime.
Ebbene, mi ritrovo in questa situazione... sono fregato. Non ci sono soluzioni! E qui casca l'asfadfgsgnjnslò.-Qù.. Scusate, sono caduto... Rieccomi.

Buonsenso (o buonamassa) vorrebbe che in circostanze del genere si microfoni l'ampli, piazzando il microfono lontano dal centro. Ma vuoi la pigrizia, vuoi un mixer non eccezionale, scarto questa soluzione. E poi... eccolo, lo vedo... è lui: il cappottino!

Il Bassman e il suo cappottino

Quel simpatico gadget che la Fender dà per coprire i propri ampli diviene la soluzione.
Lo prendo, lo spiegazzo un po', lo piazzo davanti all'ampli... circa dieci centimetri dal grillcloth. Problema risolto.
Mi sembrava quasi di aver, nuovamente, il plexiglass davanti all'ampli. Tuttavia, rispetto a quest'ultimo, ho notato un calo più marcato del volume. Comunque nulla di rilevante.
Piazzato lì davanti, con una dose di volume e di alti in più, l'ampli fa il suo dovere. Inoltre, a livello estetico, non è proprio un orrendo.
Certo, bisogna ingegnarsi un po' per evitare che si sposti (io ho risolto fissandolo al pavimento con dello scotch bi-adesivo), però funziona.

Forse, fra qualche tempo noterò qualcosa, una perdita di suono, una qualunque cavolata che mi farà abbandonare questa soluzione. Per ora funziona alla grande, è facile da trasportare e non è brutto a vedersi.
Ovviamente, più lo si lascia gonfio più attenua alti e volume. Comunque, da qualunque posizione l'ampli restituisce lo stesso suono. Gli altissimi, direi, vengono filtrati e resi gradevoli quando si sta di fronte all'ampli.
Sono contento, ma non ditelo a Weber!

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

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