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Hughes & Kettner TubeMeister 36
Hughes & Kettner TubeMeister 36
di [user #16167] - pubblicato il

In poco più di sette chili Hughes & Kettner ha concentrato 36 watt di pura potenza. Tre canali, controlli di gain e master separati. Il tutto condito da un look davvero personale. La prova del TubeMeister 36 con Michele Quaini ha prodotto esiti interessanti.
Dimensioni davvero compatte per la testata Hughes & Kettner che rappresenta un aggiornamento a wattaggio raddoppiato della prima Tubemeister prodotta, quella da 18 watt, raggiungendo così i 36 watt. Il look resta quello già visto con il precedente modello: plexiglass che, illuminato da una serie di LED blu, spezza l’aspetto all’apparenza sobrio dell'all-tube.
A dispetto del design moderno, sollevandola si capisce che al suo interno non si celano transistor ma sette belle valvole: tre 12AX7 per il pre e quattro EL84 per il finale, con i due trasformatori oversize in bella mostra. Tutto sommato, però, 7,7Kg di peso non sono per nulla eccessivi. Il trasporto poi è ancora più agevole grazie alle comode maniglie laterali e alla borsa morbida in dotazione.

Le maggiori dimensioni rispetto al modello da 18 watt hanno dato modo ai tecnici H&K di inserire, oltre a un terzo canale vero e proprio, molti più controlli.
Mentre nel predecessore si aveva a disposizione un boost per trasformare il sound del canale Lead, qui c'è un canale intermedio tra il pulito e il distorto spinto: il Crunch.
Per garantire la massima versatilità, ognuno dei tre canali dispone del suo controllo di master e del gain. In questo modo è possibile selezionare tre volumi differenti, riuscendo letteralmente ad asfaltare il resto della band durante un assolo. Interessante giocare con il controllo di gain anche sul pulito per increspare il sound e arrivare quasi a lambire i territori del crunch.
Proseguendo nella panoramica, si troviamo due sezioni di equalizzazione, ognuna con i classici alti, medi e bassi. La prima è dedicata al canale Clean, la seconda invece è in comune tra Crunch e Lead. Questa caratteristica non è certo da sottovalutare, perché la possibilità di scegliere due diverse equalizzazioni tra il suono pulito e quello distorto è molto utile per bucare al meglio il mix. Sono pochi gli amplificatori di medio-bassa potenza a offrire tale feature.

Hughes & Kettner TubeMeister 36

La parte posteriore è quella che riserva le sorprese più grandi e è ricca di controlli quasi come quella anteriore. Partendo dall’ingresso per l’alimentazione, si trova l’output per collegare la cassa da 8 o 16 ohm. Subito dopo, quattro pulsanti indicano la potenza selezionata. Si può passare dai pieni 36 watt a 18, cinque, uno e zero. In quest’utlima modalità si può usare la testata senza collegarla alla cassa e senza bollire il trasformatore del finale. Ecco che scende in campo la Red Box integrata che permette di entrare direttamente nel banco mixer senza sentire la mancanza di una 4x12, provare per credere.
Completano la dotazione il potenziometro per regolare la quantità di riverbero e il loop effetti, entrambi attivabili via footswitch.
Comodissima anche l’interfaccia MIDI, che permette di gestire contemporaneamente i canali della testata e un multieffetto.
Ultima cosa da mettere in evidenza è il sistema TSC, che permette in maniera molto intuitiva di tenere sotto controllo il bias ed evitare brutte sorprese.

L'analisi tecnica può forse risultare lunga, ma la Tubemeister è davvero ricca e merita di essere esplorata per bene, dai controlli fino a ciò che sorprende di più: il suono.

Ciò che ci si aspetta da un amplificatore marcato Hughes & Kettner è una distorsione devastante con un pulito hi-fi un po’ tagliente.
LED verde acceso, canale Clean. Quello che sentiamo non è per niente freddo. Tutte le frequenze sono al poso giusto l’equalizzazione molto sensibile aiuta poi a sistemare le sfumature e i dettagli per ottenere il suono desiderato. Certo, quando si è nell’ambito dei suoni puliti il nome Fender si fa sempre largo nella mente dei chitarristi. Il pulito della testata tedesca non è certo paragonabile a quello dei venerati valvolari d’oltreoceano, ma con una goccia di riverbero e una Stratocaster tra le mani ci si può esibire in qualche ritmica funk senza remore.
Semaforo... ops, LED giallo, canale Crunch. Qui il gioco comincia a farsi duro, ma ancora il carattere moderno e hi-gain della TubeMeister non si fa vedere e la cosa non ci dispiace. Il crunch è caldo e corposo, ideale per un bel bluesettone vecchia maniera, o qualche scorribanda fusion tanto per gradire. Spingendo al massimo con il gain, si ottiene già una saturazione sufficiente per lambire l’hard & heavy.
Attiviamo il canale Lead e sfoghiamo tutta la teutonica cattiveria. Ecco che la vera essenza Hughes & Kettner si mostra per quella che è: devastante e cattiva. Si avverte subito dalle prime note che quello che abbiamo di fronte è un Lead dal carattere moderno, carico si di basse ma capace di restare sempre definito senza impastare o rendere meno intellegibile il nostro sound. Giocando poi con l’equalizzazione e il gain è possibile spaziare attraverso tutta la panoramica delle distorsioni della storia dell’hard rock. Più taglienti ed eighties, più moderne e definite e, magari spremendo per bene i medi, si riesce a farsi trasportare indietro quasi fino agli anni ’70.

Un piccolo concentrato di tecnologia, che raccoglie il meglio della storia Hughes & Kettner in un formato super compatto. Meno di otto chili ma con 36 watt di potenza perfetti per dare appoggio in qualsiasi situazione. Con il power soak e la Red Box poi è possibile lasciare a casa la cassa in caso di concerto nel sottoscala del baretto di paese, il tutto per un prezzo più che abbordabile e proporzionato. Non resta che cedere il passo al video che abbiamo realizzato con il nostro Michele Quaini che, per l'occasione, ha tirato fuori la sua vena Vaiana latente. Buon divertimento!

Video multimediale, richiede supporto Flash.
36 amplificatori hughes & kettner tubemeister
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