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ANTI-SHRED Night la parola ai protagonisti - Gianni Rojatti
ANTI-SHRED Night la parola ai protagonisti - Gianni Rojatti
di [user #116] - pubblicato il

Gianni Rojatti è una delle menti diaboliche dietro l’organizzazione dell’ANTI-SHRED Night che aprirà le danze del primo SHG Salerno sabato 4 maggio presso il Teatro Vittoria. Ci racconta qualche dettaglio interessante del rapporto stretto che lega uno shredder come lui al mondo ruspante del grunge e del punk, ma fa anche il punto della situazione sui suoi Dolcetti pronti a partire per il tour accanto a Andy Timmons


Chitarre fluo e shred, ma non perdi mai l'occasione di suonare un po' di punk, immagino tu non veda l'ora che arrivi il 4 maggio!
Sono un grande appassionato di musica punk e mi ha sempre affascinato quella rivoluzione musicale e culturale che ha investito l’Europa di fine anni ’70. Il punk era una filosofia di rottura e di negazione provocatoria, spesso al limite del gratuito, delle più comuni regole del ben vivere e ben pensare. Credo che nel momento stesso che imponi certi strumenti come propri del punk, gli stai mettendo un’etichetta, una divisa e ne contraddici l’essenza stessa. Era punk fare quel tipo di musica con le Les Paul alle ginocchia, power chord e l’amplificatore imballato quando, alla fine degli anni settanta, spopolavano prog e rock raffinati e pomposi, suonati da musicisti eccelsi con gli strumenti a girocollo; negli anni del grunge quando spopolava quel tipo di chitarrismo grezzo io ero un adolescente. E la maniera per essere punk, per distinguermi da tutti e essere fastidioso proprio come un vero punk deve essere, era suonare con le Ibanez sotto al mento, gli humbucker colorati e fare otto minuti di assolo a pezzo. Il quattro sera potrò suonare un repertorio con il quale sono cresciuto e che amo. In più al fianco di musicisti stellari e con uno dei miei chitarristi preferiti, tra l’altro uno di quelli che ho studiato di più. Credo di conoscere a memoria ogni esercizio del “Metodo per chitarra Heavy Metal” di Giacomo Castellano!

Cosa lega secondo te lo shred e il virtuosismo al punk e al grunge, che di virtuoso hanno decisamente poco?
Se ti piace lo shred ti piacciono le sfide. Le parti di chitarra ritmica punk, dai Ramones ai Green Day sono alcune delle cose più velenose e insidiose da affrontare con il giusto tiro e feeling! Velocità, cattiveria e energia sono tre aggettivi che per quanto mi riguardano accomunano punk e shred suonati bene.

Altri grandi chitarristi come Paul Gilbert e Marty Friedman e Nuno Bettencourt si dedicano con gioia a questi gemerei. Come riesci a passare con disinvoltura da uno all'altro?
Per suonare bene le parti di chitarra di Ramones, Sex Pistols, Green Day serve un’impostazione radicalmente diversa da quella che hai quando suoni shred. L’action bassa, il suono high-gain, la chitarra sotto al mento sono addirittura degli ostacoli esecutivi se stai suonando punk! Per molti anni, quando ero totalmente immerso nello studio della chitarra moderna e di un certo tipo di chitarrismo evoluto, pur continuando ad amare il punk come ascolto, l’avevo totalmente accantonato come musica suonata. Quando mi ci sono riavvicinato, mi sono accorto che paradossalmente riuscivo a essere più credibile nel suonare alla Steve Vai, che nel fare una ritmica alla Sex Pistols. Così mi sono messo sotto con impegno: studiando e provando quel tipo di approccio ritmico sugli ottavi, quella fierezza maleducata nel suonare gli accordi. Oggi passo con disinvoltura dall’uno altro perche sono i miei generi preferiti e li ho suonati e studiati tantissimo!

Con i Dolcetti sei stato molto attivo nell'ultimo periodo e a breve partirai di nuovo con Andy Timmons. Cosa ci vuoi raccontare dell'esperienza appena trascorsa con gli Aristocrats di Govan e Minnemann?
Mi sento molto fortunato: considero Govan e Minnemann due punti d’arrivo dei loro rispettivi strumenti. Tecnicamente Govan ha ottimizzato tutto quanto era stato fatto e suonato sulla chitarra. Le cose che l’ho visto suonare nei camerini o nel backstage, così semplicemente cazzeggiando con la chitarra in mano, sono tra le più impressionanti e creative che abbia mai sentito. Poi sono persone squisite e ci siamo proprio divertiti con loro!
 
ANTI-SHRED Night la parola ai protagonisti - Gianni Rojatti

Erik ci ha anticipato che state lavorando sodo al prossimo disco dei Dolcetti e che sarà davvero tosto, avete trovato finalmente un bassista?
Niente bassisti all’orizzonte per i Dolcetti!
Appena concluso questo tour ci butteremo a capofitto nelle registrazioni. Lo diciamo da un anno e poi inevitabilmente ci ritroviamo a provare per altri concerti che escono in continuazione. Quest’anno oltre che agli Aristocrats abbiamo fatto da spalla anche a Kiko Loureiro, Reb Beach e ora Andy Timmons. Inevitabilmente per affrontare palcoscenici e pubblici così selezionati, serve provare tantissimo e questo rallenta la scrittura e pre produzione del prossimo disco.
Ma ora non ci sono santi che tengano. Questa estate sarà dedicata alle registrazioni. Anche perché quest’anno ho suonato un sacco, preparato i lick per Lick-it, smesso di insegnare nelle scuole di musica per avere più tempo per esercitarmi, raccolto un sacco di buone vibrazioni dai musicisti che ho incrociato. Mi sento in forma…sarebbe un peccato non approfittarne per incidere!
In più, oltre al disco dei Dolcetti, sta prendendo forma l’idea di un disco a quattro mani con Giacomo Castellano. Abbiamo scritto alcuni demo  e stanno uscendo delle cose furibonde, cattivissime! Il playing solista di Giacomo è in continua evoluzione e mi stimola da morire il confronto con lui. E’ un’esteta del suono è ha un’attitudine pazzesca alla chitarra ritmica: quadrata, cattiva e serrata. L’ho visto ordinare Jagermeister e birra da mezzo assieme, una cosa che faccio anch’io e adoro! Solo questo fa di lui un eroe per me!

Parliamo un po' di chitarre. Cosa ti porterai sul palco dell'Anti-Shred Night?
Con i Dolcetti suono una RG 1670, accordata in Drop D e vado in diretta in uno Zoom G3. Situazione perfetta per l’utilizzo di valanghe di basi ed elettronica.
Viceversa la sera dell’ANTI-SHRED Night scateneremo una vera Jam di brani punk rock e in quella situazione hai bisogno di tutta la violenza, il volume e l’impatto di un amplificatore. Avrò un testata e cassa Laney, Ironheart un ampli che adoro. Suona come una VH100 R (l’ammiraglia di casa Laney) fatta di anfetamine e dopo 12 ore di ascolto continuato di Messhuggah…
Come chitarre Chiquita, che è una RG 550 giallo fluo con una coppia di Tone Zone Blue (una chitarra che ho usato tantissimo per Lick-it!) e la mia vecchia Ibanez Tele FR prestige. Entrambe accordate standard.

Gianni Rojatti assieme a Erik Tulissio, Giacomo Castellano, Lorenzo Feliciati e Claudia Costantino sarà uno dei protagonisti dell'ANTI-SHRED Night che infuocherà il palco del Teatro Vittoria di Salerno. Una serata all'insegna del rock più viscerale, un mix perfetto di grunge, punk e alternative. Un evento gratuito presentato da Ibanez e Lickit, degno antipasto per il primo SHG Salerno.
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gianni rojatti interviste shg salerno 2013
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