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Larrivée L03RE
Larrivée L03RE
di [user #37132] - pubblicato il

Realizzata completamente in legno massello, la L03RE mostra uno shape originale disegnato da Larrivée che intende porsi a metà strada tra la Dreadnought e la Parlor. Il risultato è un sound equilibrato e adatto al fingerstyle come allo strumming, con una risposta dinamica estremamente personale.
Realizzata completamente in legno massello, la L03RE mostra uno shape originale disegnato da Larrivée che intende porsi a metà strada tra la Dreadnought e la Parlor. Il risultato è un sound equilibrato e adatto al fingerstyle come allo strumming, con una risposta dinamica estremamente personale.

La Larrivée L03R è la prima chitarra acustica "seria" che abbia mai preso da quando ho deciso di dedicarmi completamente alla chitarra acustica e al suo bellissimo suono.
Come primo punto tengo a precisare che io vengo da anni di chitarra elettrica e che solo ora ho capito che ciò che invece veramente mi interessa è questo nuovo, stupendo mondo. Il musicista che me ne ha fatto innamorare e che più ascolto e suono è Tommy Emmanuel con la sua bella Maton.
Detto questo, bando alle ciance, parliamo della mia nuova bimbetta.

Ciò che mi colpisce in un primo momento è l'aspetto naturalmente, prima ancora di toccarla, così naturale e liscio, tanto da chiedersi se anche il suono lo fosse.
Quindi mi siedo sul classico sgabello imbottito e la prendo tra le mani dopo settimane di svariate prove su delle Martin D45, 00028, Maton 808, Gibson J45, Hummingbird, J200, Seagull, le più economiche Cort (belle e gran qualità-prezzo) e qualche altra chitarra sulla fascia di prezzo intorno ai 1500-2500 euro. Insomma, con le orecchie ben rodate da tanti bei suoni.
La accordo perché è droppata in D e riesco gia a sentirne le vibrazioni sulla mia pancia e il sustain.
Un sorriso molto ampio si estende sul mio viso.
La action è piuttosto altina, questo mi dà sicurezza perché mi piace così, e vedo che al 12esimo tasto siamo sui tre millimetri.
Il pezzo che scelgo per "deflorare" la prova è "Borsalino" di Atkins, e in quel momento capisco molte cose.
Bassi definiti, un po' come sulla J45, ma non pesanti e coprenti. Ogni singola azione del chitarrista sullo strumento è amplificata con una grande proiezione verso l'esterno. Il suono rimbalza nell'ambiente circostante che è una meraviglia. I cantini sono pieni zeppi di armonici, ma non troppo squillanti, hanno una buona acustica e sono trasparenti come l'acqua, allora ci spingo di più con la destra e... sorpresona: mi dà una cosa che non mi ha mai dato nessun'altra delle sue belle colleghe, la dinamica è qualcosa di unico, il piano-forte è perfettamente proporzionale alla forza applicata sulle corde ma il timbro rimane invariato, come in un pianoforte di qualità.
Incomincia a piacermi, mi toglio il plettro da fingerstyle dal pollice, e ci do con un po' di strumming con il plettro. La risposta della chitarra è una figata, ogni cosa che faccio alle corde viene inalterata nella natura del suono e amplificata, sia un colpo sulla corda, sul body o sia uno slide.

Due parole: sei mia. Decido così, senza pensarci troppo, di prenderla. Prima però faccio due conti e bado bene di non essermi fatto prendere dall'entusiasmo, così prendo in mano una bella J45 che sta lì sulla rastrelliera e l'impressione che ho è quella di aver preso in mano una chitarra buona, senz'altro di buona qualità, ma che non ha la risposta della Larrivée e che a livello di armonici non è nemmeno lontanamente paragonabile. La Larrivée sembra amplificata anche da spenta, merito anche della poca verniciatura, ha un volume e un timbro che va oltre. D'altronde sono due progetti diversissimi. Con questo non voglio dire che la J45 non sia al livello, anzi, ma dico che per i miei gusti è stata migliore la seconda nonostante abbia sempre considerato la J45 il mio punto di riferimento per la sua proiezione e per la pasta sonora stra-equilibrata che possiede.

Larrivée L03RE

La L03R Ha le fasce e il fondo in palissandro indiano, naturalmente massello. Il top è un bell'abete canadese (la chitarra è made in Canada), ponticello e tastiera sono in ebano e il manico è in un unico pezzo di mogano. Elegante anche il fronte della paletta in ebano con l'intarsio che cita "Larrivée".
L'aspetto è semplice, senza fronzoli, micro dot sulla tastiera, manico bello piatto, intarsi poveri come piacciono a me, in stile Gibson J45, e battipenna in tartaruga. Biding sul manico e intorno alle fasce in un bell'acero mi pare, le meccaniche sono impressionanti per come tengono l'accordatura con il loro rapporto 18:1, sono cromate marchiate Larrivée.
Una pecca però c'è. Il sistema di amplificazione non è molto naturale, e dal prezzo mi aspettavo di più. È un sistema undersaddle sofisticato, ma non tanto da rendere la riproduzione fedele, perché gran parte delle vibrazioni sulla tavola e sul manico non vengono riprese. Ma non si può avere tutto, io ovvio al problema spendendo 300 euro da un bravo liutaio della zona che applica dei sistemi di amplificazione che captano le vibrazioni direttamente dalla tavola e da alcuni punti strategici per una riproduzione fedele al 99%.

Consiglio, a tutti coloro che non hanno avuto occasione di provarne una, di farlo, perché è come minimo una bella esperienza, e poi perché con 1400-1600 euro (il range è questo e varia da negozio a negozio) potreste portarvi a casa una chitarra che, come minimo, vi farà fare bella figura in ogni situazione, rendendovi felici di ogni singolo euro speso, si può dire, molto bene.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.
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