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Gibson dal trapezio ai giorni nostri
Gibson dal trapezio ai giorni nostri
di [user #22255] - pubblicato il

La Les Paul non è sempre stata come la conosciamo oggi. Il moderno Tune-o-matic è arrivato col tempo, come anche la stabilità nell'accordatura e l'intonazione regolabile per ogni corda. All'inizio, il suo ruolo era coperto da una spartana barretta di metallo dalle reminiscenze semiacustiche.
La Les Paul non è sempre stata come la conosciamo oggi. Il moderno Tune-o-matic è arrivato col tempo, come anche la stabilità nell'accordatura e l'intonazione regolabile per ogni corda. All'inizio, il suo ruolo era coperto da una spartana barretta di metallo dalle reminiscenze semiacustiche.

Quando Ted McCarty, a inizio 1952, portò a visionare il prototipo della nuova solid body Gibson proprio al chitarrista progettista della stessa, Les Paul, la chitarra era stata dotata dello spartano trapezio usato anche su alcune archtop Gibson.
Il trapezio era un attaccacorde con ponte cilindrico in metallo, senza compensazioni di sorta. Per un problema di angolazione del manico, i progettisti furono contretti al montare le corde passanti al di sotto dello stesso, cosa superata nel 1953 quando fu adottato lo stop bar (o stop tailpiece come preferite).
In foto è possibile ammirare entrambi i modelli: a destra quella del 1952 con ponte a trapezio e a sinistra quella 1953, con ponte stop bar wrap around, cioè con corde passanti al di sopra del ponte e avvolte intorno a esso per metà.

Gibson dal trapezio ai giorni nostri

Nel 1954 Gibson, per combattere la concorrenza rappresentata dalla nuova chitarra Stratocaster, dotata di ponte mobile, dotò alcune versioni della sua Les Paul di sistema Bigsby.
In catalogo spiccava il modello superiore chiamato Les Paul Custom, da tutti poi definito "Black Beauty", con l'uso di un ponte indipendente dalla funzione di attaccacorde, regolabile solo in altezza e con prevista una compensazione solo sulla seconda corda. Il sistema fu adottato anche sulla Gold Top del periodo.
Nella foto sottostante, una Custom del 1954 e una Gold Top datata 1956.

Gibson dal trapezio ai giorni nostri

Alla fine del 1956 ci fu la sostituzione del ponte fisso compensato con il nuovo Tune-o-Matic a selle indipendenti, usato però soltanto sui modelli più costosi. Le più economiche Junior e Special continuavano a conservare lo stop bar fisso.

Gibson dal trapezio ai giorni nostri

La Les Paul Custom raggiunse il top nel 1958 con il modello a tre humbucker.
Gli humbucker di Seth Lover avevano fatto la loro comparsa nella seconda metà degli anni '50. Per essere esatti, la prima chitarra Gibson ad adottarne uno fu una Lap Steel Hawaian Guitar del 1956, diretta erede della EH 150, cioè la prima chitarra elettrica del brand realizzata nel 1935.
I pickup erano i PAF, che furono montati fino al 1962 quando il dispositivo venne brevettato. In casa, i nuovi pickup venivano chiamati PAF 14, ma il loro numero di brevetto era quello del tanto disprezzato trapezio di Les Paul. Ironia della sorte, ciò accadeva quando lui non era più collaboratore Gibson, dopo l'uscita delle nuove Solid Guitar che in origine portavano il suo nome.

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Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Gibson dal trapezio ai giorni nostri
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