Prima di adottare una pedaliera MIDI, mi ero costruito una pedaliera casalinga cercando di mantenere il miglior rapporto possibile tra peso, funzionalità, ingombro, portabilità, efficienza rapidità di installazione.

Per una pedaliera mi era avanzata una simil pelle nera che mi sembrava più, adatta anche perché nasconde meglio le imperfezioni di costruzione.
La dimensione della tavola è ovviamente legata al numero di pedalini, ma se ne avete molti potreste guadagnare spazio nel modo che diremo.
Ho letto che molti usano il velcro per attaccare i pedalini, ma anche che qualcuno non è contento del tutto, credo perché si stacchino con troppa facilità e potreste perderne qualcuno strada suonando.
Pe questo motivo ho preso delle cerniere (comuni cerniere che si trovano in qualsiasi ferramenta tipo questa nella foto.)

Se non sono della stessa larghezza del pedale le segate (conservandone il funzionamento) sfruttando i buchi che già ci sono, e se non basta ne fate di nuovi con un trapano e con una punta a ferro delle dimensioni giuste per infilarci due viti della base pedalino.

Cercate di avvitare la cerniera al pedale in modo tale che si chiuda completamente una volta avvitata la base del pedalino. Bisogna inoltre cercare delle viti con filettatura simile a ma più lunghe per fare presa sul pedale.

Una volta avvitata la cerniera al legno e al pedale,  quest’ultimo avrà un movimento che permetterà di infilare il jack senza l’impiccio del pedalino a fianco, in questo modo potrete anche ridurre la distanza tra uno e l’altro.

Una volta posizionati i pedalini alla distanza giusta tra di loro, non necessariamente dovete ripetere l’operazione per ogni pedale, ma potrete alternare l’uso delle cerniere con una semplice
barretta con quattro buchi (due interni per la base del pedale e quelli esterni da avvitare al legno).

Non vi preoccupate per l'estetica, perché la parte di barretta con i fori che sporge da sotto il pedalino potrà essere infilata sotto la pelle di rivestimento (magari si vedrà solo la testa della vite sempre nera). 

Se proprio siete dei maniaci perfezionisti, potreste anche intagliare la base del legno per alloggiare lo spessore delle barrette e delle cerniere in modo che non facciano spessore sotto la pelle e non creino quel minimo di dislivello tra la parte della base coperta dalla cerniera e la parte libera del basamento del pedalino, oppure potreste essere cosi bravi da praticare dei tagli sulla pelle che diventano invisibili nascosti sotto i pedali.



Se volete, i cavi li fate passare sotto la pelle (praticate dei tagli con un taglierino) o praticate dei fori sul legno e li fate attraversare la tastiera passando sotto il legno. Potreste così evitare un po’ di interferenze.
Qui si potrebbe aprire il capitolo della interferenza elettrica e di quella magnetica, con l’uso dei fogli di alluminio e del legno per ridurre l’una e l’altra ma ci fermiamo qui.

Se fate passare i cavi attraverso dei fori sul legno allora create (sempre di legno) dei supporti da incollare o da avvitare sotto la tavola in modo tale da non rovinare i cavi che poi terrete protetti e adesi al corpo della tavola grazie al rivestimento completo della pelle anche sotto la pedaliera o come vi sembra meglio.

La pedaliera nella foto ha la pelle rovinata dai troppi spostamenti fatti man mano che compravo nuovi pedali. Non ho praticato l'intaglio per le cerniere e cavi li ho lasciati a vista, ma se il vostro set è già completo (il mio no) prima fatevi un'idea precisa del posizionamento, poi iniziate il lavoro.
A lavoro ultimato, le cerniere e le barrette sono praticamente invisibili, più sicure del velcro, permettono un facile cambio del jack e non tenderanno a muoversi tanto. Se vi procurate una maniglia per il trasporto (per esempio di una vecchi valigia rotta), avvitatela al bordo interno della pedaliera come mostrato in foto.


In questo modo è la gravità stessa a mantenerli in posizione, in associazione al piccolo freno dato dai jack e soprattutto dal cavo di alimentazione che li tiene fissati nella parte anteriore, grazie anche alla simil pelle e agli eventuali blocca-cavi che potrete mettere. Comunque, anche se dovessero lievemente muoversi, non si staccheranno mai.

Per concludere, alcuni semplici consigli.
- La tavola deve essere spessa al punto giusto da non flettersi sotto il peso del piede e del pedale (soprattutto se userete dei piedini) sia perché le viti facciano presa, ma al tempo stesso non tanto spessa da pesare troppo.
- Se le alimentazioni sono multiple, conviene applicare una ciabatta direttamente sulla tavola, magari a pulsanti multipli con gli alimentatori già inseriti e bloccati con delle barrette o con con quello che vi detta la fantasia.
- Prima di bucare la pelle pensateci due volte usate una spillatrice grande per bloccare la simil pelle sul retro della tavola.
- Posizionate l’eventuale maniglia in una posizione di equilibrio e, siccome rimane dalla parte del musicista quando è a terra, che non sia d'impiccio.
- Sarebbe buona regola creare un coperchio (ma è un lavoraccio).
- Se qualcuno ha intenzione di mettere delle ferriti, chiederei un consiglio a un amico che se ne intende. Per quanto ne so potrebbero essere utili sulla ciabatta ma deleteri sui jack e credo inutili sulle alimentazioni multiple dedicate.
- Sulla mia ho applicato una presa laterale con un interruttore per il semplice gusto di farlo, ma che mi permette di non trascinare l’eventuale cavo della ciabatta e di spegnere la pedaliera senza staccare la presa di corrente.
- Purtroppo, per quel che ne so, non è possibile utilizzare cavi bilanciati per fare i collegamenti tra i pedali (teoricamente non dovrebbero neanche servire per brevi percorsi). I sistemi di alimentazione sono di vari modelli e più sono buoni e più costano, ma comunque ingenerano interferenze. Subito dopo la presa ho messo un filtro per le interferenze simile a quello che si trova dentro alcuni alimentatori di PC (non so bene se funziona).

Sembra un gran lavoro ma in realtà, reperiti i materiali, è un affare di un qualche ora a seconda della vostra abilità manuale e della capacità di fare saldature. Basta un po' di esperienza e il minimo sindacale di conoscenza sull'elettricità (folgorazione a parte), bassissimo costo rivolto soprattutto a chi, le cose, piace farsele da solo per il gusto di farle.