VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
G&L Tribute Asat Classic Bluesboy
G&L Tribute Asat Classic Bluesboy
di [user #17844] - pubblicato il

Le forme della ASAT Classic Bluesboy non lasciano spazio a dubbi sul carattere della G&L, la buca a effe rende chiaro il target stilistico e la dicitura Tribute fa intendere che ce la si può portare a casa senza dar fondo ai risparmi. Noi ci abbiamo messo le mani sopra.

G&L è, secondo alcuni, la naturale prosecuzione del lavoro di Leo Fender e le sue chitarre ne sarebbero la più fedele evoluzione. Negli strumenti di fattura americana quanto nella controparte orientale denominata Tribute è facile leggere il lavoro di chi la chitarra elettrica l'ha svezzata e vista crescere, a partire dalle linee "già viste", ma considerabili tutt'altro che le solite copie. George e Leo l'hanno chiamata ASAT, ma basta un'occhiata per rendersi conto di quale sia il chiaro riferimento nella costruzione della Bluesboy.

La chitarra messaci a disposizione da Acustica Online è una thinline delle più tradizionali, vale a dire che ha un body composto da due ali cave e una porzione piena al centro. L'unica buca a effe lascia sbirciare il frassino nudo all'interno della metà superiore.
La delicata verniciatura burst lascia comunque bene in vista tutte le venature anche attraverso la finitura lucida.
Per dimensioni e forma, il body è quello classico, privo di ogni accorgimento moderno che potesse incrementare l'ergonomia ma, al contempo, snaturare il progetto originale.
Nulla di nuovo sotto il sole neanche se si passa a esaminare il manico: avvitato sul consueto tacco squadrato a quattro fori, questo è in acero con su 22 tasti in palissandro.
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Visualizza l'immagine
 
Il manico tondeggiante ma non grosso si lascia abbracciare piacevolmente e non sembra appiccicare nonostante la finitura gloss. Ottima è anche la sensazione sulla tastiera, priva di spigoli e con un buon setup già di fabbrica. Sebbene si tratti di una serie Tribute, quindi di provenienza asiatica, la chitarra sfoggia un livello costruttivo di tutto rispetto.
Se si considera anche che l'elettronica presente nella G&L Tribute ASAT Classic Bluesboy è made in USA, viene da pensare che la vera differenza tra le due serie stia nel trattamento Plek riservato agli strumenti americani e in una scelta dei legni presumibilmente più di bocca buona per le piccole indonesiane come quella affidata alle mani di Ciro Manna per la recensione.


Quando vedi un single coil inclinato su una piastra di metallo accanto a un set di sellette in ottone ti aspetti un suono specifico: dev'essere squillante ma non vetroso, compresso quanto basta e più pompato rispetto a un comune pickup da Stratocaster o simili. La ASAT non tradisce le aspettative e aggiunge un pizzico di output in più. Non risulta difficile toccare il punto di breakup dell'ampli se si calca un po' la mano, ma è altrettanto facile pizzicare arpeggi e accordi morbidi e dettagliati. Suonando al ponte si avverte un calore particolare e non sempre scontato, forse merito del pickup MFD di progettazione G&L, forse della struttura thinline, forse di entrambi. Il tutto si unisce a un buon comportamento in territori rock, che non guasta mai.

La natura non propriamente vintage del pickup MFD si paga nella posizione centrale, dove l'orecchio normalmente vorrebbe un suono gutturale e percussivo, tutto timbrica e corde strappate con le dita. I dettagli sonori restano comunque tanti e il suono legnoso fa facilmente capolino, ma una punta extra sulle medie rende il segnale troppo corposo per offrire il puro effetto honky tonk.

Sicuramente una buona percentuale del risultato in posizione mediana è da imputare alla scelta di montare un humbucker al manico. Il G&L AS4255C ha un'uscita moderata, ma con un midrange in evidenza che aiuta a emergere nel mix senza confondere il sound con troppe basse frequenze. Proprio per questa caratteristica, risulta divertente chiudere un pizzico i toni per riscoprire la natura più elegante del modello, che potrebbe incontrare anche i gusti di un jazzista oltre che di un bluesman dedito al rock, a patto che non si esageri col gain.
È con un leggero crunch, infatti, che arrivano più soddisfazioni, quando gli accompagnamenti e le linee melodiche blueseggianti riescono a godere appieno del range dinamico offerto dall'humbucker.


G&L non è l'ultima arrivata, ma il marchio non sembra tuttora essere inflazionato come altri. Non tutti i chitarristi rincorrono ossessivamente l'idea di avere la sua sigla sulla paletta, e questo solitamente si traduce in un rapporto qualità-prezzo degno di nota.
La Bluesboy offre una liuteria apprezzabile, una suonabilità esente da difetti già alla fabbrica e un sound grosso grazie al single coil Magnetic Field Design e all'humbucker in Alnico, senza però suonare affatto spinta.
Non staremo qui a tentare di farvi credere che una chitarra di fascia media sarebbe in grado di competere con prodotti da Custom Shop, ma ci sentiamo di consigliarvi una prova sotto le proprie dita perché, al di là delle congetture sulla firma e la rivendibilità, la ASAT Bluesboy Tribute vale ogni euro riportato sul cartellino.

Per il test è stato utilizzato un DV Mark Multiamp. L'amplificatore ci ha colpito per la qualità dell'audio e la risposta dinamica, e abbiamo scelto di adottarlo come banco di prova per le future recensioni insieme a Ciro Manna. Ciò garantirà una maggiore uniformità tra i test e permetterà agli Accordiani di confrontare strumenti diversi su un suono di base simile, eliminando le variabili introdotte dall'utilizzo di amplificatori, casse o microfoni differenti.
Clicca qui per la recensione del Multiamp.


Seguici su Twitter
asat classic bluesboy tribute chitarre semiacustiche g&l
Mostra commenti     20
Altro da leggere
Elettronica USA e palette a libro per le Epiphone 2024 ispirate a Gibson Custom
Dal Rhodes anni ’70 alla Rickenbacker degli Oasis: esclusività d'epoca all’asta
Pristine: quintessenza Gretsch accessibile
Fifty Niner: classico Danelectro semiacustico
La DG-335 di Dave Grohl torna con Epiphone
Vintage White e oro per la Broadkaster Jr di Chris Rocha
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Serve davvero cambiare qualcosa?
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964