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Marshall MA50H: non tutti i mali...
Marshall MA50H: non tutti i mali...
di [user #41176] - pubblicato il

Non sempre opinioni e pareri letti in giro rispecchiano i propri gusti. L'acquisto alla cieca può far ritrovare in casa un amplificatore freddo, tagliente e lontano dalle aspettative. Ma anche il cosiddetto acquisto errato può avere dei risvolti positivi e diventare il motore di un hobby stupendo.
Non sempre opinioni e pareri letti in giro rispecchiano i propri gusti. L'acquisto alla cieca può far ritrovare in casa un amplificatore freddo, tagliente e lontano dalle aspettative. Ma anche il cosiddetto acquisto errato può avere dei risvolti positivi e diventare il motore di un hobby stupendo.

Scrivo per la prima volta e con il capo cosparso di cenere. Vi racconto una brutta storia.
Per diversi anni non ho suonato la chitarra preferendo altre attività, il lavoro e la famiglia, fino a che, circa sei mesi fa, mi torna la vena giusta accompagnata da una forma adolescenziale di GAS che sfogo comprando un po' di strumentazione nuova.
Scopro che Marshall ha fatto un valvolare molto economico, l'MA50H. Riesco a trovarlo addirittura scontato del 50% sul prezzo di listino e penso che, per quanto economico, non potrà mai deludere più di tanto. Tra l'altro, le orecchie mi si saranno anche atrofizzate da anni di non attività, quindi "figuriamoci che male mi fa", mi dico. Gli abbino la sua degna cassa M412A e attendo il lieto evento dell'arrivo della testata via corriere.

Scarto il pacco felice come un bambino e collego il tutto per godermi la versione economica del suono Marshall. Da più giovane suonavo un JCM800, pensavo a qualcosa di simile, e mi trovo invece il peggior suono di chitarra mai udito, nemmeno il Gorilla. Faccio persino il confronto live con un piccolo Marshall a transistor da poche decine di euro e il risultato è un dramma: il piccolo combo suona mille volte meglio.

Marshall MA50H: non tutti i mali...

Credo del MA50H abbiano sballato totalmente il progetto, non capisco un granché di elettronica ma è una sorta di anti-Marshall. Il pulito è pulito per modo di dire, nel senso che anche a volumi bassi e normali tende a rompere e distorcere e lasciamo stare il timbro: spento, né carne né pesce, carente in tutti i settori con i potenziomentri che girano invano facendo avvertire solo quei minimi cambiamenti di colore che assicurano che il pezzo sia funzionante, ma nulla più. Senti le variazioni su bassi, presence, etc. ma sono totalmente insufficienti a qualsiasi modifica utile.
Se il pulito è brutto e inutile, il distorto invece è drammatico. Mai sentito nulla di simile, il pulito distorce e il distorto non lo fa per nulla, ma è questo il problema: alla carenza di gain si può in qualche modo rimediare, ma è soprattutto il tipo di suono a essere particolarmente fastidioso. Non è un problema di equalizzazione, sembra un tipo di "onda" sottile, grezza, fredda e pungente che non si riesce a colorare e modellare in nessun modo decente, forse perché troppo lontana da ciò che realmente dovrebbe essere prodotto. Sul distorto, tra l'altro, l'equalizzazione è molto più presente: è anche un canale diverso, riesci a mettere bassi a volontà ma senza cambiare di una virgola quella timbrica orribile.

Mi arrendo, penso che ci sia qualcosa che non vada da qualche parte e metto tutto sotto inchiesta, dalla rete elettrica, al traliccio di alta tensione vicino casa, fino ai controlli più diretti sull'ampli. Più indago e più tutto è dannatamente a posto. Ho comprato un attrezzo per controllare il bias delle valovole spendendo la "miseria" di 150 Euro e ho scoperto che le valvole installate dalla fabbrica non erano regolate per nulla bene, con una differenza di oltre 10mv tra le due EL34. Ho provato a regolarle bene, ma la tensione era molto instabile e una delle due tendeva a salire da sola dopo un po'. Con la possibilità di suonare in diretta mentre si regola il bias ho capito che il problema non sarebbe stato comunque quello: dal setting più freddo a quello più caldo il terribile suono non è mai cambiato, un po' di più, un po' di meno ma sempre lui, mai un suono di chitarra vero.
Ho quindi deciso per il cambio delle valvole. Al negozio vicino, ho trovato delle Electro-Harmonix. Per me una vale l'altra, si trattava solo di verificare se le sue di serie fossero problematiche, quindi ho dedicato ancora un po' di tempo a questo incubo e purtroppo MA50H è sempre uguale.
Con le valvole nuove il suono è più definito, un brutto suono meno caotico, ma pur sempre un sentire orrendo. Nei prossimi giorni cambierò anche le valvole del preamplificatore ma non mi aspetto nulla di nuovo.

Marshall MA50H: non tutti i mali...

Nei mesi passati ho scoperto che la serie MA è finita fuori produzione, quindi non ho mai avuto la possibilità di sentirne un altro in negozio per capire se almeno suonano tutti così perché, in realtà, leggendo le poche recensioni che si trovano in giro non ho mai sentito le condanne nette e decise che questo affare meriterebbe a giudicare dall'esemplare in mio possesso. Anzi, si trovano in giro più persone disposte a buttare la croce addosso a strumenti e apparecchi eccezionali e costosissimi.

Con mia grossa delusione, utilizzo questa patacca di ampli come semplice termosifone sonoro collegando la GT10 con i quattro cavi si risolvono tutti i problemi del mondo o quasi, ma l'insoddisfazione resta.

L'aspetto positivo in tutto questo è che per risolvere un problema, senza riuscirci, ho dovuto studiare e reimpare un sacco di cose vecchie e nuove che mi han fatto capire quanto il chitarrismo elettrico non può essere un hobby come un altro, perché è un universo sconfinato dove perdersi fino alla maledetta vecchiaia: esattamente quello che cercavo.

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