Accordo: Ibanez mette il Kaoss Pad in chitarre e bassi

La RG e il basso SR, due tra i body shape più famosi di casa Ibanez, si rimodellano per ospitare sul top un Korg Mini Kaoss Pad 2S di serie. La RGKP6 e il SRKP4 fondono il mondo dei chitarristi con quello dei producer, e lo fanno con distorsione integrata.

Da semplice "colore" da sommare al proprio stile chitarristico, gli effetti hanno fatto molta strada negli ultimi decenni, fino a diventare una componente fondamentale di famosi riff o intere canzoni. Fondere i suoni di una chitarra con quelli di una piattaforma digitale avanzata è il sogno di molti sperimentatori odierni, e l'idea di inserire un pad a bordo di una chitarra elettrica è stata più volte accarezzata da artisti costruttori più o meno noti.
Un esempio celebre è quello di Matthew Bellamy, leader dei Muse che ha letteralmente lanciato la moda del Kaoss Pad abbinato alla chitarra già alcuni anni fa. Ora il Kaoss Pad si è evoluto, il concetto di chitarra elettrica anche e Ibanez ha deciso di buttarsi nella mischia con due strumenti dedicati a chitarristi e bassisti con una passione particolare per la musica elettronica, l'effettistica avanzata e tutti quei "giochetti" tanto apprezzati dai moderni DJ e cosiddetti "producer".

La chitarra RGKP6 e il basso SRKP4 partono dalle forme classiche della serie RG e SR, riducono l'elettronica tradizionale all'osso e puntano sull'aggiunta di un Korg Mini Kaoss Pad 2S unito a una circuitazione dedicata e una distorsione integrata nella chitarra.

Per offrire un prodotto abbordabile e comunque di utilizzo immediato, i progettisti Ibanez hanno preferito dotare gli strumenti di un unico pickup e di un solo controllo per il volume master. La chitarra e il basso non hanno controlli di tono tradizionali, ma due manopole extra per regolare gain e tono della distorsione interna, attivabile mediante uno switch in metallo. Un secondo switch ha il compito di azionare il Kaoss Pad incassato in un apposito alloggio laddove comunemente si trovano i potenziometri di una RG. Questo è estraibile e va collegato alla chitarra mediante due spinotti, al fine di rendere più comodo agire sul pad da solo, in fase di programmazione.

Se, sulle prime, l'inserimento di una distorsione nella chitarra potrebbe apparire superfuo, basta soffermarsi sull'uso che si andrà a fare del Kaoss Pad per rendersi conto che la mossa è necessaria: il Kaoss Pad è un processore digitale zeppo di effetti personalizzabili, dai filtri equalizzatori fino a effetti ambientali, modulazioni e alterazioni di pitch istantanee. In buona parte, si tratta di effetti abitualmente destinati al send-return, a fine catena o alla post produzione, e posizionare un overdrive dopo di essi potrebbe non farli rendere al meglio. La distorsione, quindi, diventa un punto cruciale per modulare la chitarra senza generare sonorità impastate o poco incisive.
L'adozione di un circuito attivo, inoltre, rende possibile aggiungere feature gradite in studio e sul palco come il jack da 3,5 pollici per le cuffie posizionato accanto all'uscita della chitarra.

Simili per estetica e per potenzialità, il basso e la chitarra hanno in comune molti parametri costruttivi.
Entrambi sono in mogano, con manico avvitato in acero e tastiera in palissandro. La chitarra ha un profilo Wizard III e 24 jumbo frets, il basso invece ha un profilo GSR4 e 22 medium fret.
Entrambi gli strumenti hanno un pickup di tipo humbucker (mini per la chitarra) ceramico passivo, modello IBZ-KP.
La finitura scelta, come anche l'hardware, è un nero "nudo", che lascia le venature in rilievo sotto le dita.

Non si può dire che la RGKP6 e il SRKP4 siano strumenti per tutti i gusti. Il target a cui si rivolgono, seppur in costante crescita, è ben preciso e potrebbe riflettere un trend del tutto inedito per il mercato dello strumento. Di certo noi terremo d'occhio la storia, in attesa di trovare (o poter produrre) dei clip più dettagliati.