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Jimi: Everything but Voodoo Child
Jimi: Everything but Voodoo Child
di [user #22654] - pubblicato il

"Jimi: All Is By My Side", il recente film ispirato alla vita di Jimi Hendrix, ha suscitato sentimenti contrastanti. C'è chi l'ha odiato, chi l'ha amato, e chi ha notato inesattezze che, per un fan irriducibile, sono imperdonabili.
"Jimi: All Is By My Side", il recente film ispirato alla vita di Jimi Hendrix, ha suscitato sentimenti contrastanti. C'è chi l'ha odiato, chi l'ha amato, e chi ha notato inesattezze che, per un fan irriducibile, sono imperdonabili.

Sono fresco della visione di "Jimi: All is by my side", biopic firmato John Ridley (premio oscar per "12 anni schiavo") incentrato sui due anni che portarono James Marshall Hendrix dalla militanza in varie formazioni r'n'b alla consacrazione a stregone del rock. Il film è particolare, la narrazione abbandona un intreccio lineare e cronologico lasciando spazio a un mosaico che si compone di frammenti più o meno significativi della vita di Jimi e del suo rapporto con chi gli stava attorno.

Encomiabile è il tentativo del rapper statunitense Andrè "3000" Benjamin di entrare nei panni del Voodoo Child anche se il risultato è convincente, devo ammettere, più nella versione in inglese del film che nella versione italiana: le differenze fisiche e somatiche tra Jimi e il suo interprete si fanno più marcate quando viene a mancare il supporto del magistrale lavoro effettuato sulla voce da Benjamin nella versione originale.


Il prodotto impacchettato e distribuito nelle nostre sale è sicuramente di buon livello anche se sta lasciando dietro di sé diversi malumori.

"Jimi: All is by my side" è un film che ci racconta di Jimi in maniera assolutamente non reverenziale, è un film che sdogana tutti i luoghi comuni e le leggende costruite attorno al personaggio e ai più affezionati potrebbe sembrare quasi irriverente nei confronti del loro idolo. Niente profondità filosofica, niente edulcorazioni: quello che viene proposto è un Hendrix uomo. Traspare la sua sensibilità ma anche le sue paranoie, traspare la sua spontaneità ma, a tratti, anche la sua disarmante superficialità.
Questo è ciò che sta lasciando molti scontenti e che, invece, io ritengo il vero (per non dire unico) grande pregio di questa pellicola: quello dipinto da Ridley è un Hendrix distante dalla divinità, né è una profonda guida spirituale. Piuttosto, è una persona ritratta in tutte le sue debolezze e contraddizioni. Merito dunque a Ridley per aver ricostruito tanto bene il personaggio senza cadere in facile e vuota adulazione.

Jimi: Everything but Voodoo Child

Devo ammettere, tuttavia, che il film ha lasciato profondamente scontento anche me. Temo che tale sia stata la concentrazione del regista nel ricercare la fedeltà a quel che fu l'uomo da dimenticare quel che fu il musicista e, cosa ancora più importante, la sua musica.

Uno dei maggiori punti deboli di questo film è, secondo me, che ci si è dimenticati quasi completamente del genio, che si sia passati oltre la sua musica. In tutto il film, l'unico brano hendrixiano degno di nota è "Wild Thing" sui titoli di coda, del processo creativo dietro i suoi brani neanche l'ombra, del rapporto con lo strumento solo pochi svogliati accenni. Le scene si susseguono accompagnate da musica poco incisiva o significativa, musica che non sembra appartenere ad Hendrix, o quanto meno, non all'Hendrix che tutti ricordiamo.
Lo spessore dello showman svanisce dietro i comportamenti infantili, la grandezza del musicista si nasconde, timida, dietro una impersonale interpretazione dei brani che dell'impronta di Jimi ha davvero poco. Questa è la grande mancanza che mette questo biopic una spanna sotto altri prodotti come "Ray" (su Ray Charles, con uno straordinario Jamie Foxx) o "Walk the Line" (su Johnny Cash) e che non lascerà a questo film spazio nei cuori degli amanti di cinema e musica né ,tanto meno, dei fan di Jimi.

Ultima nota, le chitarre.

Jimi: Everything but Voodoo Child

Un'ultima nota di demerito, doverosa visto le pagine su cui scrivo, riguarda le chitarre. In tutto il film non c'è una sola Fender Stratocaster: l'unica strato presente è una copia poco fedele, dotata di una paletta oscena. Neanche la Flying V è salva dalle imprecisioni: il disegno, noterete, è completamente diverso dall'originale ideato e realizzato da Jimi in persona. Ultima imprecisione, di secondaria importanza: pare che il chitarrista-spalla di inizio carriera suonasse una moderna Les Paul Studio.

Jimi: Everything but Voodoo Child

Sicuramente "Jimi: All is by my side" è un prodotto ben fatto e dietro cui c'è un grande lavoro di ricostruzione di ciò che furono quei due anni della vita di Hendrix, tuttavia la pellicola non riesce a spiccare il volo a causa di gravi leggerezze della regia che non ha saputo valorizzare Hendrix in quanto chitarrista geniale e spontaneo né, tanto meno, ha saputo sfruttare la potenza della sua musica, l'unica immaginabile a corredo di questa storia.

Un ultimo invito. Se potete guardate il film, può valerne la pena, soprattutto perché questa recensione scaturisce dalle mie impressioni, personali e pertanto opinabili e, probabilmente, distanti da quelle che potrebbero essere le vostre.

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