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Wampler PlexiDrive
Wampler PlexiDrive
di [user #35769] - pubblicato il

Infilare il suono di una vecchia testata di stampo british tirata a palla all'interno di uno stompbox di dimensioni ridotte è il pallino di molti costruttori e il sogno di altrettanti chitarristi. In questo campo, il Plexidrive è forse la proposta più diffusa e una delle più apprezzate, ma non sempre facile da reperire.
Infilare il suono di una vecchia testata di stampo british tirata a palla all'interno di uno stompbox di dimensioni ridotte è il pallino di molti costruttori e il sogno di altrettanti chitarristi. In questo campo, il Plexidrive è forse la proposta più diffusa e una delle più apprezzate, ma non sempre facile da reperire.

Erano mesi che cercavo di accaparrarmi un Wampler Plexidrive, ma quei due o tre che comparivano sull'usato avevano dei prezzi decisamente alti e quando ne arrivava uno per un prezzo abbordabile scompariva in un soffio. Finalmente, qualche settimana fa ne spunta uno per un prezzo decisamente onesto, complice anche un errore di scrittura da parte del proprietario che lo rende praticamente invisibile a chiunque lo cerchi col nome corretto. Riesco a comperarlo, in un paio di giorni è a casa mia e ora ve ne parlo.

Collego il pedale tra una Stratocaster Classic Player '60s messicana con JB al ponte e due custom '69 (manico e centrale) e un Fender Hot Rod Deluxe.
Tono in flat, volume uguale al pulito dell'ampli, Bass Boost off e Drive a zero. Bene: nessun segnale. Porto il gain fino a ore 9 e finalmente il segnale della chitarra arriva, ma pulito, non c'è traccia di distorsione. Salgo ancora a ore 10 e qui il segnale comincia a saturare, ma è una saturazione molto leggera, direi quasi che circonda il pulito della chitarra, adatto a strumming con accordi pieni. Passo subito in configurazione ponte+centrale e qui anche quella poca saturazione scompare del tutto lasciando il posto a un bel pulito, un po' vetrosetto ma molto gradevole. Cambio ancora pickup, prima centrale/manico e poi manico e mi rendo conto di come questo pedale rispetti pienamente il timbro della chitarra senza scavi né eccessi, insomma trasparente.
Inserisco allora il Bass Boost che esalta le frequenze basse e che può tornare utile per aggiungere corpo in caso si usassero single coil o quando il drive è sotto le ore 12. A questo punto salgo ancora col gain, arrivo a ore 12 ma devo abbassare un po' il volume. Con questo settaggio esce fuori un crunch che è una goduria per le mani e per le orecchie. Il suono della chitarra e dell'ampli  c'è sempre, il pedale segue sempre l'intensità della pennata. Con l'humbucker è aggressivo al punto giusto, mentre con i singoli si ripulisce molto bene, la cosa si fa interessante.

Wampler PlexiDrive

Decido di salire ancora col gain e mi porto a ore 13, abbasso ancora il volume, chiudo un po' il tono e levo il Bass Boost. Perfetto: qui siamo in pieno territorio AC/DC, che sono il mio punto di riferimento per quanto riguarda i crunch. Con questo settaggio mi risulta davvero difficile smettere di suonare: tutti i classici dei primi album sono a portata di mano con un suono molto credibile, ma sono sicuro che con una chitarra più adatta mi avvicinerei molto di più.
Cambio configurazione di pickup (ponte/centrale). Generalmente, questa accoppiata mi porta a suonare qualcosa degli U2, e allora delay con ottavo puntato e si parte!
Ve li elenco: "Where a street have no name", "Pride", "Still haven't found...", "Bad" ci sono tutte. Anche picchiando con forza, il suono è sempre equilibrato, né troppo pulito né troppo distorto, cosa che non riuscivo a ottenere con altri overdrive.
Usando lo stesso settaggio con centrale/manico, tolgo il delay: questo suono mi ispira un certo SRV, e allora debbo suonare per forza la mitica "Lenny" ma anche "Little Wing","Riviera Paradise"... sono loro. Devo solo lavorare di mano, sempre in bilico tra pulito e sporco. E Jimi Hendrix? Che facciamo, lo lasciamo a casa? Vai con "Hey Joe". A questo punto mi sembra un po' riduttivo pensare solo al rock/blues di vecchio stampo, e allora mi rilasso un po' suonando l'arpeggio di Vasco "Gli angeli": anche qui il riferimento con l'originale c'è tutto.
Saliamo ancora col gain, il suono si fa ancora un po' più aggressivo, molto rock. Ci si avvicina agli Zeppelin e, nonostante il drive alto, anche gli accordi pieni escono intellegibili.

Wampler PlexiDrive

Non voglio dilungarmi oltre, ma devo dire che il Plexidrive si comporta molto bene anche come booster. Io ho deciso di lasciarlo sempre acceso sul pulito col volume a ore 11, Drive ore 14, Tono ore 11, Bass Boost off. Con questa configurazione passo da un suono tipicamente rock con l'humbucker a tutti gli altri generi compreso, il funky e il pop, solo cambiando pickup e senza fare altro, cosa che non mi permettevano altri overdrive.
Quindi posso considerarlo definitivo? Non rimane che provarlo dal vivo col gruppo per averne la certezza.

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