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Clarenzio: non la solita testata
Clarenzio: non la solita testata
di [user #116] - pubblicato il

Quando ci si trova davanti a un amplificatore Clarenzio non si può evitare di soffermarsi a sbirciare da vicino il singolare chassis e le elaborate finiture del cabinet, ancora prima di decidere di infilare il jack nella presa. Prima di poterlo fare a SHG, abbiamo voluto conoscere meglio Clarenzio Amplificatori.
Quando ci si trova davanti a un amplificatore Clarenzio non si può evitare di soffermarsi a sbirciare da vicino il singolare chassis e le elaborate finiture del cabinet, ancora prima di decidere di infilare il jack nella presa. Prima di poterlo fare a SHG, abbiamo voluto conoscere meglio Clarenzio Amplificatori.

In un mare di testate e combo dal look e dal carattere simili, copie su copie dei progetti d'epoca meglio riusciti, l'italiana Clarenzio Amplificatori spicca per originalità senza troppa fatica.
Grazie ai cabinet intarsiati e vivaci, l'occhio cade subito nella loro direzione, per poi soffermarsi istintivamente sul pannello in metallo, arricchito da una serie di manopole dall'aspetto piacevolmente hi-fi vecchia scuola disposta sulla parte alta, appena più in là delle valvole, tutte racchiuse in delle gabbie metalliche dall'aria più che solida. Non sono da meno gli stompbox valvolari, con il loro carattere vagamente steampunk di metallo nudo e particolari in legno.
A completare il quadro ci pensano altoparlanti e trasformatori realizzati appositamente per gli amplificatori in catalogo. Se il fascino profondamente artigianale e made in Italy della linea non dovesse essere ancora sufficiente, basti pensare che tutte le indicazioni sui controlli sono esclusivamente in italiano.

I visitatori di SHG Milano 2014, al Quark Hotel il prossimo 9 novembre, potranno toccare con mano gli amplificatori Clarenzio. Nell'attesa, abbiamo voluto anticiparne la conoscenza direttamente con i protagonisti.

Clarenzio: non la solita testata

Quando un chitarrista incontra un ampli nuovo, vuole istintivamente ricollegarlo a qualche
modello storico. Come descriveresti il sound di riferimento degli ampli Clarenzio?

Molto difficile dare una risposta a questa domanda in quanto, come tutti sappiamo, ci sono dei punti fondamentali che creano il suono dell'amplificatore quali: marca e modello delle valvole, qualità dei componenti (condensatori-resistenze-potenziometri-zoccoli etc.), cablaggi (materiale utilizzato nella realizzazione del cavo), saldature (temperatura e tipo di materiale a saldare), trasformatori (tipo di avvolgimento e qualità del rame), altoparlanti (materiale e forma della membrana-bobina-magnete-risposta in frequenza), cabinet (composizione del legno-natura del legno-cubatura del cabinet).
Detto questo si può ben capire che non è semplice progettare e realizzare un amplificatore per chitarra con il proprio "carattere".
Noi di Clarenzio pensiamo di aver creato il nostro sound e ne abbiamo avuto conferma partecipando al Musikmesse 2014, dove centinaia di chitarristi di tutto il mondo hanno potuto testare personalmente i nostri ampli e, a loro parere, difficilmente oggi si può sentire una sonorità così pulita, presente e precisa.
Il mio parere è che noi non abbiamo inventato nulla, ma abbiamo preteso il massimo da parte dei nostri fornitori e ingegneri e abbiamo realizzato qualcosa che non siamo più abituati a sentire.
Purtroppo l'industrializzazione di questi apparecchi ha fatto sì che economizzare sia divenuta la parola d'ordine per molte aziende, e il risultato è quello che ascoltiamo oggi nella maggior parte dei prodotti industriali.
Clarenzio Amplificatori ha puntato molto sulla qualità e sulla ricerca nell'intento di fare ancora "godere" i chitarristi più esigenti.
Non a caso abbiamo impiegato ben sei anni di sperimentazione e prove per arrivare a realizzare i sei modelli di ampli oggi sul mercato.
Abbiamo concentrato i nostri sforzi su un circuito totalmente valvolare con trasformatori e altoparlanti realizzati su nostre specifiche e non abbiamo lesinato nell'inserire componenti di qualità e cablaggi eseguiti a regola d'arte.
Dopo questa lunga prefazione voi mi direte "che palle, ma ci vuoi dire come suonano sti ampli?".
A grandi linee i tre modelli della versione Clarenzio Testa Quadra Classic Version possono ricordare i vecchi Fender Twin Reverb o Vox AC30, mentre i tre modelli della versione Clarenzio Testa Quadra Rock&Roll Version possono ricordare i vecchi Marshall Plexi.
Rimango comunque convinto che i nostri ampli debbano essere provati da voi chitarristi per poter cogliere tutto ciò che può offrire un ampli Clarenzio.

Clarenzio: non la solita testata

I vostri prodotti mostrano una grande attenzione per il lato estetico, ma non si può certo dire
che abbiano un look tradizionale. Com'è la risposta dei chitarristi a certe scelte come le
"gabbie" per le valvole e i mobili sagomati davanti ai coni?

Direi stupore e apprezzamento. La prima frase che viene pronunciata dalla maggior parte del popolo dei chitarristi è "finalmente qualcuno che fa qualcosa di diverso". Abbiamo dedicato molto impegno nello strutturare il design di questi ampli perché riteniamo che fino a oggi non ci siano state grandi evoluzioni in questo senso. Pensiamo che non sia corretto dare poco "stile" a questo strumento che ha dato voce ai brani più belli nella storia della musica moderna e riteniamo che anche l'amplificatore, come la chitarra, debba essere valorizzato come uno strumento in primo piano. Secondo il nostro parere, il design che abbiamo creato fa apparire il vecchio "scatolone nero" obsoleto, noioso e anonimo. Certo, abbiamo azzardato nel design innovativo, ma è quello che riesce meglio a noi Italiani e che ci invidiano in tutto il mondo.
Sicuramente un amplificatore Clarenzio Testa Quadra non passa inosservato su un palco.

Domanda secca. Point to point, turret board, PCB: quale e perché?
Come tutti ben sappiamo, i primi amplificatori per chitarra erano realizzati su circuitazione point to point.
Il passaggio successivo fu la turret board per arrivare in seguito agli ampli più moderni che, nella maggior parte dei casi, sono realizzati su circuitazione PCB.
La nostra scelta è andata verso il turret board, che non è altro che l'evoluzione del point to point, per rendere la circuitazione più semplice a livello progettuale e per garantire un percorso più breve possibile in modo da evitare dispersioni di segnale. La turret board, rispetto al point to point, rende il circuito meno delicato, più affidabile e sicuramente più resistente alle sollecitazioni causate da vibrazioni.
Inoltre, le circuitazioni turret board sono molto più semplici da sistemare in caso di guasto.
Ciò non toglie che non si può parlar male di nessuno di questi tre tipi di circuitazione perché, se
un'amplificatore è progettato e costruito bene, darà tante soddisfazioni e pochi dolori.

Clarenzio: non la solita testata

Il vostro catalogo sfoggia mobili in betulla, coni custom... Quanto conta la scelta del cabinet
rispetto alla testata per il suono finale? Quali aspetti conviene tenere d'occhio?

Secondo la nostra esperienza, la scelta del cabinet e dei coni è fondamentale per ottenere ottime sonorità, ma si deve prestare molta attenzione sui materiali utilizzati dal costruttore per la realizzazione di questi componenti. Clarenzio ha deciso, dopo centinaia di test con svariate marche di altoparlanti sul mercato, di realizzare una propria linea di altoparlanti perché ci siamo resi conto che il fattore "cabinet-altoparlante" ha un'importanza enorme sul risultato finale. Si può possedere la testata migliore al mondo, ma se verrà accoppiata a un cabinet di scarsa qualità o non idoneo si otterrà un risultato al quanto insoddisfacente, stessa cosa vale per un amplificatore in versione combo, per questo motivo risulta fondamentale essere in grado di progettare e realizzare un ottimo amplificatore ed un ottimo cabinet.
Clarenzio nasce con l'obbiettivo di dare il massimo della qualità in tutti i progetti che realizza, infatti, la scelta di utilizzare cabinet con legno in multistrato di betulla Finlandese, con spessore 18 mm, parte dall'esigenza di ottenere un ottimo risultato acustico e una stabilità del legno ineguagliabile. Se analizziamo il mercato delle casse acustiche PA, ci renderemo conto che quasi tutte le aziende utilizzano questo supporto per la realizzazione di casse anche di grandi dimensioni.
Il multistrato di betulla che utilizziamo è composto da dodici strati di legno massello, ogni strato è incollato in controvena rispetto al precedente, questo sistema di composizione blocca la torsione naturale del legno e abbinato a incastri maschi-femmina, su tutto il perimetro del mobile, garantisce una stabilità ineguagliabile mantenendo quel calore acustico che solo il legno sa dare.
I nostri amplificatori sono stati progettati per garantire il massimo della qualità anche se utilizzati con cabinet e altoparlanti di altre marche ma, secondo il nostro parere, abbinandoli ai nostri cabinet si ottiene il massimo dalle performance. Inoltre, avendo tre modelli di altoparlanti con caratteristiche completamente diverse tra loro, si potrà scegliere quale si abbina meglio allo stile e alle sonorità ricercate dal chitarrista.
Le cose più importanti da tenere d'occhio sicuramente sono la qualità dei materiali e la serietà di chi si propone con prodotti nuovi, ma alla fine quello che mi sento di dire è che potremmo parlare per ore di come sono costruiti i nostri o gli altri amplificatori, ma penso che il punto fondamentale rimanga sempre quello di collegare il jack e suonare, il resto viene da sé.

Clarenzio: non la solita testata
clarenzio interviste shg milano 2014
Link utili
Clarenzio Amplificatori
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