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MXR Il Torino: tu vuò fa' l'americano
MXR Il Torino: tu vuò fa' l'americano
di [user #16167] - pubblicato il

Il bel paese si nasconde dietro l'MXR Il Torino. A firmare il progetto è Carlo Sorasio di LAA Custom. Abbiamo avuto uno dei primi esemplari in anteprima e lo abbiamo subito collegato tra una Strat e una LAA Custom Dualmono nell'O.U.T Side Studio di Michele Quaini.
Tra le nostre recensioni accogliamo sempre volentieri un po’ di made in Italy, anche quando il bel paese si nasconde dietro le mentite spoglie di un pedale MXR come Il Torino. A firmare il progetto è Carlo Sorasio di LAA Custom. Abbiamo avuto uno dei primi modelli in anteprima e lo abbiamo subito collegato tra una Strat e una LAA Custom Dualmono nell’O.U.T Side Studio di Michele Quaini.

Un pedale MXR al cui interno batte un cuore italiano, o meglio un progetto tutto italiano, ideato da Carlo Sorasio, patron della LAA Custom, brand che negli anni abbiamo imparato a conoscere sia per amplificatori come la Dualmono e la Primadonna che per overdrive come il Blues Devil. Proprio a una Dualmono abbiamo collegato l’MXR Il Torino, per farlo sentire un po’ più a casa, ma non è ancora ora di togliere lo standby. 

MXR Il Torino: tu vuò fa' l'americano

Il case è il classico MXR, dipinto con un azzurro metallizzato molto chiaro e molto cool. Cinque manopole nere permettono di regolare i parametri molto basilari a disposizione su Il Torino. L’idea di base era quella di realizzare un overdrive che si comportasse come un amplificatore in miniatura. Per realizzare questo obbiettivo Sorasio ha preso un circuito a Mosfet che potesse mettere sul piatto la dinamica e la risposta al tocco di un vero e proprio valvolare. Oltre ai controlli di gain e master ecco quindi un eq suddivisa in bassi medi e alti per sagomare alla perfezioni il sound da inviare alla vera testata a cui il pedale va poi collegato. Il Torino non si limita a essere un semplice overdrive col piglio da ampli, è anche un clean boost. La modalità è attivabile tramite un pulsante che cambia il led da blue a rosso segnalando la nuova modalità.

Bando alle ciance e sotto con la prova vera e propria dell’OD italo americano oggetto della test di oggi. Cominciamo dalla modalità clean boost (led blue). Posizioniamo i pot dell’equalizzazione quasi flat, scavando leggermente i medi e gli alti per recuperare un po’ di ciccia sulle basse. Con gain basso si riesce ad aumentare il livello dell’output senza che l’ampli cominci effettivamente a crunchure. Salendo però con il guadagno il “clean” di clean boost diventa un ricordo e quello che si ottiene non può che essere chiamato crunch. Ancora però la vera anima del pedale non esce. Nella modalità clean boost a cantare continua a essere sempre l’amplificatore. Spingendo con il gain arrivando a ore tre si comincia ad avere sufficiente sostegno anche per i primi power chord e i primi assolo anche se il sustain non è ottimale per questi ultimi. Abbiamo però tutta una modalità overdrive da sfruttare ancora. Si può quasi dire che il clean boost sia un di più, una variante che possa dare ancora più versatilità all’MXR progettato a Torino. Premendo il pulsante, il led diventa rosso e la voce cambia e non poco. Il Mosfet inizia a fare il suo dovere, anche se non abbiamo a che fare con quantità di guadagno epocali, anzi. Con il guadagno a ore nove si ha un OD leggero ma sostenuto, con un timbro caldo e anche leggermente vintage. Giocando un po’ con l’eq si riesce anche a enfatizzare più il carattere acido o quello boomy e ciccio delle basse.

Salendo con il gain abbiamo notato che la scelta timbrica è decisamente più spostata verso un sound british e vecchiotto. Le basse, infatti, anche con dei single coil, iniziano a ingolfarsi creando un suono ruspante e graffiante. La cosa rende il timbro molto personale e fa capire che Il Torino è un progetto nato da zero e non l’ennesimo TS9 in un case diverso. Certo nel 2014 nulla può essere considerato nuovo in toto e sicuramente Carlo Sorasio si sarà posto un certo sound come obbiettivo o come punto di partenza, realizzando però un pedale nuovo anche se non propriamente innovativo, con una gran voce e una dinamica davvero simile a quella di un amplificatore a valvole. 


In definitiva l’MXR Il Torino, che parla un po’ italiano, è un overdrive dal sapore vintage, ma con in più la modalità clean boost che permette di far saturare un amplificatore con facilità senza intaccare enormemente il sound. Questo OD entra a far parte del Custom Shop MXR che raccoglie alcuni oggetti di pregio e tra i quali non sfigura ne per il look ne per il sound. Il lancio è stato fatto da pochi giorni e il prezzo di preciso ancora non lo conosciamo ma si aggirerà sotto i 150 euro. 
effetti e processori il torino mxr
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