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Tesla AH-4 e AS-2
Tesla AH-4 e AS-2
di [user #31823] - pubblicato il

I pickup Tesla continuano a guadagnare terreno grazie a prezzi abbordabili e caratteristiche di tutto rispetto. Gli humbucker attivi AH-4 e il mini AS-2 affrontano a testa alta la concorrenza e offrono una serie di scelte costruttive interessanti.
I pickup Tesla continuano a guadagnare terreno grazie a prezzi abbordabili e caratteristiche di tutto rispetto. Gli humbucker attivi AH-4 e il mini AS-2 affrontano a testa alta la concorrenza e offrono una serie di scelte costruttive interessanti.

È proprio un mio difetto: non riesco a stare fermo. Tempo fa descrissi il lavoro di preamplificazione che feci sui miei pickup. Ne rimasi soddisfatto, talmente tanto che non mi è bastato più.
Preso dalla mia solita voglia di cambiare, ho cominciato a pensare a dei pickup attivi veri e propri. Dopo un po’ di riflessione, alla fine ho deciso di disfare tutto e di comprarli.
Poiché tempo fa mi capitò di ascoltare con piacere i Tesla AH-3 montati su una Ibanez RG421, alla fine ho scelto gli AH-4, cioè i nuovi nati. Le caratteristiche tecniche sono fornite dal produttore a questo link.

I pickup attivi non piacciono a tutti. Alcuni li trovano acidi, altri squillanti, altri ancora senza personalità, valutazioni che significano tutto e il contrario di tutto. Credo che i gusti siano molto personali e che tantissimo dipenda da chi li fabbrica e come, nonché dal genere musicale al quale sono destinati e da quale suono si ha in mente di raggiungere. I miei Tesla, li ho trovati soddisfacenti.
Ho montato anche un humbucker attivo in formato single coil al centro, perché sulla mia Cort X6 è previsto un pickup centrale. Nulla mi vietava di non montarlo e di utilizzare soltanto quelli al ponte e al manico con uno switch a tre vie, ma lo scasso c’era e ho voluto sfruttarlo per avere più combinazioni a disposizione. Il centrale è un Tesla AS-2. Vado però con ordine.

I Tesla, americani, sono ormai conosciuti anche in Italia ma non hanno ancora la diffusione che meritano. Forse è ancora presto, ma per fortuna liutai come Molinelli per esempio li montano su alcuni modelli. Sono pickup competitivi sia dal punto di vista sonoro sia del prezzo, in quanto costano un po’ meno dei Di Marzio e Seymour Duncan, EMG compresi, hanno caratteristiche paragonabili e offrono una vasta gamma di scelta per soddisfare tutte le esigenze. Poiché il mio solito rivenditore ha dei tempi di attesa troppo lunghi, ho preferito acquistarli direttamente da Music Gallery, che si è dimostrato serio e disponibile anche nell'eventuale assistenza.

Tesla AH-4 e AS-2

I pickup sono racchiusi in una elegante confezione nera con un sigillo di garanzia adesivo. Per com'è fatto, è impossibile aprirlo senza lasciare traccia, perché si stropiccerebbe e la colla segnerebbe il cartoncino. In ogni confezione ci sono una presa jack stereo, una clip per l'attacco della pila da 9V, un condensatore ceramico da 22nF per il tono e due potenziometri da 25K comprese le viti e molle per il montaggio al mascherino.

Tesla AH-4 e AS-2
 
 L'AS-2 ha le viti e due tubicini in gomma trasparente che, attraversati al centro dalle viti di fissaggio, permettono una regolazione agevole su o giù per via della loro elasticità.
Il tutto è di buona qualità. I potenziometri sono del tipo più piccolo e con l'asse rotante leggermente frenato, non troppo fluido, che permette uno scorrimento deciso e stabile della manopola una volta installata. Si può esser certi che non si smuoverà mai per un semplice tocco dato per sbaglio durante le esecuzioni.
L’unico neo che ho riscontrato, di pura natura estetica, è che avrei preferito il logo Tesla evidenziato in bianco e ben visibile, anziché semplicemente stampato direttamente sulla plastica delle cover. Avrebbe conferito un aspetto estetico migliore e avrebbe tolto l’anonimato. Ho comunque escogitato, con un successo oltre le mie aspettative, un sistema semplice ma efficace: ho stampato il logo della Tesla, dopo averlo scaricato dal sito e adattato alle mie esigenze con un editor fotografico, su carta adesiva. Poi, con righello e taglierino, ho ritagliato alla perfezione le scritte e le ho fissate su una striscia di nastro per carrozziere a sua volta fissato su un pezzo di cartone. In questo modo ho potuto spruzzarci sopra un paio di mani di trasparente lucido in bomboletta, senza che queste volassero via per il getto della pressione. La vernice, una volta asciugata, ha coperto le scritte con una sottile pellicola elastica brillante e protettiva. Poi ho incollato i loghi sui pickup, come potete vedere voi stessi.

Tesla AH-4 e AS-2

Una volta smontata la mia Cort per iniziare l'installazione, mi sono trovato di fronte a un problema imprevisto. Le misure dei pickup sono standard e compatibili con la mia chitarra, cosa che avevo ovviamente controllato sul sito del produttore prima di acquistarli. Il fatto è che, essendo questi chiusi ermeticamente (a prova d’acqua), il cavo che ne esce sotto è messo praticamente in verticale ed è duro da piegare. È estremamente solido ma, per evitare di spingendolo troppo in basso per chiudere i pickup nei loro scassi e rischiare così ipotetiche rotture (meglio essere prudenti), ho dovuto ingegnarmi creando dei solchi nel legno, delle vere e proprie tracce in cui posizionare i cavetti dei tre pickup in modo da farli alloggiare agevolmente sotto di loro senza forzature, perché sarebbe stato un problema anche per la regolazione dell'altezza. Le tracce, che potete vedere nelle seguenti foto anche se ormai ricoperte dalla schermatura, sono state eseguite con un piccolo trapano e una minuscola fresa in meno di 15 minuti.

Tesla AH-4 e AS-2

I pickup ora alloggiano comodamente. Li ho montati e finalmente li ho provati. Sono molto spinti e chiari, a parte il centrale AS-2 che ho trovato più dolce.
La mia, comunque, è una considerazione del tutto personale. All’inizio questo mi dava un po’ fastidio, perché i due AH-4 prevalgono in maniera prepotente sul suo livello di volume. Essendo quindi molto spinti, li ho abbassati per forza di cose e ho alzato il centrale quanto basta per bilanciare i volumi al meglio, soprattutto usando le combinazioni in seconda e quarta posizione dello switch a cinque vie. I problemi però non sono finiti.

Dovete sapere che, quando decido di fare qualcosa, c'è sempre l’inghippo dietro l’angolo. Infatti, dopo aver riaccordato per bene, ho collegato la chitarra al mio vecchio multieffetto Boss GX 700 e ho cominciato a provare i vari suoni, notando con mio rammarico che i pickup interagiscono con il monitor del mio computer poiché per abitudine suono seduto di fronte al PC. Questo multieffetto, purtroppo, ha dimostrato anche in quest’occasione di essere sensibile a certe interferenze esterne, più evidenti con gli effetti di distorsione, compresa l'interazione elettromagnetica tra pickup e monitor. Comunque anche la mia cuffia wireless, dalla quale non riesco a separarmi, in qualche modo interagisce coi pickup. In tutti i casi, allontanandomi dallo schermo il problema si attenua fino a sparire quasi completamente. Ho provato a collegare la chitarra a un Korg Stomp Pandora e il problema è inesistente. Korg ha dimostrato ancora una volta, in un piccolo aggeggio, di aver lavorato bene. Infatti niente interferenze, meno di zero.

Poiché uso il GX 700 in molte occasioni, ha il MIDI che mi serve e dei suoni che mi piacciono, ho deciso di correre ai ripari: l'unica cosa è schermare fino all’osso tutto ciò che si può nella chitarra.
A farlo con la vernice conduttiva, manco a parlarne. Dalla mia esperienza precedente, quando preamplificai i pickup, ho appreso che non si trova facilmente in commercio. L’unica disponibile dove abito io è quella argentata, che in boccetta da 3cc costa venti euro. Calcolando che per fare ciò avevo in mente ne servivano almeno sei se non di più, lascio immaginare se la spesa sarebbe valsa l’impresa.
Il classico alluminio per alimenti sarebbe stato una buona soluzione, migliore della vernice in termini di efficienza, ma il difetto è che è facile romperlo, cioè difficile da maneggiare soprattutto per rivestire superfici irregolari quando gli si deve dare forma. Ho anche quello adesivo, molto più resistente ma col difetto che non è saldabile. Per creare una buona gabbia di Faraday efficace contro le interferenze, bisogna fare dei ponticelli tra i vari strati adesivi, poiché la colla ne impedisce il contatto elettrico se li si incolla uno sull’altro, com’è appunto necessario fare per rivestire il tutto. Un po’ scomodo per i miei gusti e per la forma del vano elettrico. L’unica soluzione, la migliore in assoluto, è quella col nastro di rame adesivo per schermatura, perché è più lavorabile ed è saldabile.
Ho acquistato anche quello da Music Gallery. Dopo pochi giorni mi è arrivato e ho iniziato il lavoro di schermatura, trattando naturalmente anche i vani in cui alloggiano i pickup, così come avete già visto. Per migliorare la gabbia di Faraday, ho ritagliato strisce di rame a misura per coprire le basi, c’ho saldato un cavo di massa prima di attaccarle ai pickup - per evitare che il calore facesse danni - e poi le ho applicate come in foto.

Tesla AH-4 e AS-2

A questo punto sono passato alla schermatura del vano elettrico.

Tesla AH-4 e AS-2

Ho unito tra loro le varie strisce di rame con un semplice punto di saldatura a stagno, in modo che fossero tutte connesse elettricamente. Inoltre ho usato fili schermati per i collegamenti tra i due potenziometri e, pazzia delle pazzie, ho fatto anche una cosa che in genere non viene contemplata: ho schermato completamente anche il vano molle, usando però rame e alluminio, dato che il rame era agli sgoccioli. Li ho messi in modo da risultare collegati elettricamente quando si chiude il vano col mascherino di plastica, sulla cui superficie interna ho messo uno strato di alluminio come tappo. In genere si usa soltanto saldare un filo alla piastra delle molle che andrà poi a massa, per avere così la riduzione dei ronzii quando tocchiamo le corde o la leva del vibrato. Schermare il tutto come ho fatto io, in teoria, non dovrebbe servire (ma qui il condizionale è d’obbligo), perché non ci sono componenti o cavetti di segnale all’interno escluso quello di massa appena menzionato. In questo modo, però, ho creato un altro schermo protettivo attraverso il quale i disturbi non passeranno neanche dalla parte posteriore, una sorta di "schermatura prima della schermatura".

A questo punto ho rimontato i pickup seguendo lo schema preso direttamente dal sito Tesla, dove si può notare che questi possono funzionare anche a 18V, con due batterie da 9V in serie. Si avrebbero alcuni vantaggi sul suono ma richiederebbe uno scasso maggiore per alloggiarle. Ho preferito perciò rimanere sui 9V.
Ho scritto a Tesla per sapere se i pickup sono splittabili, per mia curiosità, e anche se si può fare il treble bleed sui pickup attivi, cosa su cui non ho informazioni e se qualcuno potesse istruirmi gliene sarei grato. Comunque non mi hanno risposto per cui sono rimasto con queste due domande senza risposta.

La chitarra è stata pesantemente modificata sotto molti aspetti in passato, quindi non è detto che il risultato ottenuto con dei nuovi pickup sarebbe lo stesso che si avrebbe montandoli sullo stesso modello di serie.
I Tesla sono tutti e tre di timbro molto chiaro ma non esagerati nei toni acuti perché sono ben bilanciati, a mio avviso, con le frequenze medie (non nasali) e con quelle più basse che non risultano pompate o, passatemi il termine, anabolizzate. Essendo attivi, la loro vera prepotenza si manifesta ovviamente con i suoni distorti, dove quel citato effetto soft torna molto utile al mio orecchio perché rende più dolce la distorsione, anche se la si spinge al massimo possibile. A me i distorti piacciono molto con i toni medi accentuati e, dopo le modifiche, mi sono ritrovato proprio con le caratteristiche che avevo in mente, anche se ho dovuto sudare parecchio prima di arrivare al giusto equilibrio.
Sono estremamente silenziosi (lontano dai campi elettromagnetici, però) e reattivi al tocco e per uno come me, che preferisce modificare il proprio strumento per personalizzarlo al massimo, li trovo ottimi.

Parliamo di consumi elettrici. Tesla dichiara che richiedono 90mA e garantisce circa un anno e mezzo di funzionamento con una pila, usando due AH-4 per una media di cinque ore al giorno. Poiché ho montato anche quello centrale, che ha lo stesso consumo, a conti fatti e per difetto, con cinque ore di funzionamento al giorno il tutto dovrebbe permettermi di far durare una pila per circa un anno. Io, però, se riesco a suonare massimo un’ora al giorno è un vero miracolo, quindi staremo a vedere se alla fine non dovrò cambiare la pila per invecchiamento.

Veniamo al prezzo. Ovviamente i pickup, qualunque essi siano, non si vendono al chilo. Scherzi a parte, gli AH-4 costano 72 euro l’uno mentre il centrale AS-2 costa 71 euro. Se li avessi ordinati tramite il rivenditore accennato all’inizio, avrei risparmiato circa 20 euro tra spese e prezzo, ma mi sarebbe cresciuta l’erba sotto i piedi per cui ho preferito fare tutto da solo.

Nel complesso, sono soddisfatto quanto basta. Avrei soltanto preferito un pelo in più di volume sul centrale AS-2, ma proprio poco, e le scritte del logo stampate in bianco. Per il resto, ho trovato tutto apprezzabile.

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