di redazione [user #116] - pubblicato il 26 febbraio 2015 ore 15:30
L'ultimo riverbero di Robert Keeley punta su convertitori a 24bit per una qualità elevata e unisce un trattamento del segnale interamente analogico per preservarne il dettaglio in uscita. Un video mostra l'Aurora spaziare dallo stanzino a tappeti surreali grazie a tre modalità e quattro manopole.
L'ultimo riverbero di Robert Keeley punta su convertitori a 24bit per una qualità elevata e unisce un trattamento del segnale interamente analogico per preservarne il dettaglio in uscita. Un video mostra l'Aurora spaziare dallo stanzino a tappeti surreali grazie a tre modalità e quattro manopole.
L'Aurora Reverb è il nuovo stompbox di casa Keeley studiato non per sostituire il riverbero a molla di un amplificatore, ma per porre ai piedi dei chitarristi nuove sonorità solitamente reperibili solo attraverso un banco mixer o un multieffetto. A questo scopo lo chassis offre quattro parametri regolabili e un selettore a tre posizioni per le modalità Hall, Plate e Room, che si rifanno a due sale di dimensioni nettamente differenti più l'inconfondibile piastra di metallo da studio.
Il pannello mette a disposizione del chitarrista le regolazioni di Decay, Slapback, Warmth e Blend. Il primo potenziometro si riferisce alla durata del riverbero, ovvero alle riflessioni sulle pareti. Lo Slapback ha il compito di aggiungere un leggerissimo ritardo al riverbero, conosciuto anche come "predelay". Permette di decidere quanto in fretta reagisce il riverbero determinando così le dimensioni della sala virtuale. Un particolare fondamentale nell'acustica di una sala è anche il modo in cui le differenti frequenze si rifrangono o vengono assorbite, cioè con quanto calore il suono rimbomba. Il Warmth gestisce esattamente questo aspetto e funziona essenzialmente come l'opposto di un controllo dei toni, con il timbro che si ingrossa man mano che si procede in senso orario.
In un circuito digitale come l'Aurora, i chitarristi potrebbero voler integrare il proprio segnale originale in ingresso, per recuperare il dettaglio e la "punta" originali. Il Blend ha questa funzione, e permette di mescolare all'effetto anche la traccia totalmente analogica ricevuta in ingresso, restituendola all'uscita inalterata per contare su una buona intelligibilità anche con regolazioni più avventurose. I convertitori da 24bit sono comunque capaci di garantire una bassa rumorosità e una fedeltà sonora elevata.
Il processore messo a punto da Keeley permette di creare code eccezionalmente lunghe, sufficienti a generare paesaggi sonori liquidi e a ricordare certi synth pad tanto apprezzati dagli amanti della musica elettronica. Un video ufficiale girato da Robert in persona pone in evidenza le caratteristiche principali dell'Aurora.