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Gibson SJ-200: King of the flat-top
Gibson SJ-200: King of the flat-top
di [user #16167] - pubblicato il

Una chitarra presente sul mercato da più di 70 anni senza diventare un pezzo d’antiquariato, la SJ-200 si è ritagliata un posticino nei cuori di tutti i chitarristi acustici e non solo. Oggi la proviamo con Paolo Antoniazzi in una finitura Limited, in soli quaranta esemplari.
Una chitarra presente sul mercato da più di 70 anni senza diventare un pezzo d’antiquariato, la SJ-200 si è ritagliata un posticino nei cuori di tutti i chitarristi acustici e non solo. Oggi la proviamo con Paolo Antoniazzi in una finitura Limited, in soli quaranta esemplari.

Con i baffi all’insù, l’enorme battipenna a fiori e la cassa gigantesta, la SJ-200 la si riconosce anche a occhi chiusi. SJ, super jumbo, uno shape inventato per sopperire alla richiesta di strumenti che avessero, oltre all’ottimo volume, delle basse potenti e rotonde. Introdotta nel 1937, come top della gama acustica, sostituì la meno fortunata (almeno per quei tempi) AJ, prodotta in soli 300 esemplari e reintrodotta a catalogo solo 60 anni dopo. La J-200, pur affondando le sue origini negli anni ’30, è una chitarra davvero attuale, non solo per la sua voce piena e corposa, ma soprattutto per la realizzazione. Come per gli altri strumenti acustici di casa Gibson, anche per la super jumbo sono stati scelti legni classici sì, ma di qualità elevata.

L’abete Sitka con doppio bracing forma la tavola armonica, mentre l’acero fiammato crea il fondo e le fasce sinuose. Nei primi modelli veniva impiegato il palissandro, che ora è invece relegato alla sola tastiera a 20 tasti, con intarsi a corona e al ponte, anch’esso impreziosito con la madreperla e con selletta in Tusq. 

Gibson SJ-200: King of the flat-top

Il doppio binding, il pickguard lavorato e le meccaniche dorate rendono la SJ una chitarra molto elegante, ma per niente esagerata, anche nella colorazione transparent blue dello strumento messo a disposizione da Lucky Music.

Come dicevamo, è una chitarra moderna, ma con un lungo passato e, per renderla perfetta per i palchi di tutto il mondo, è stata dotata di un sistema di amplificazione discreto. Nello specifico si tratta di un LR Baggs Anthem, con controlli nascosti nella buca, perfetti per non rovinare le fasce con orrendi (ma spesso indispensabili) buchi.

Ora, dopo aver percorso tutte le specifiche tecniche, non resta altro da fare che lasciarla libera di cantare. Sinceramente non avevamo dubbi sulle caratteristiche della voce della SJ-200, ma dare le prime pennate non ha fatto altro che confermarci quanto grossa e potente possa essere.

Sia nello strumming, che nel fingerpicking ci si può togliere delle ottime soddisfazioni. Ci si accorge subito di avere a che fare con uno strumento al top, realizzato con cura, ma soprattutto con ottimi materiali (fondamentali per un’acustica). Se le basse son vigorose, i cantini non spariscono ma anzi, sono altrettanto presenti e sostenuti dal volume non indifferente generato dal body super jumbo. Il setup è perfetto, i tasti smussati, le corde basse al punto giusto (anche se non nuovissime purtroppo), tutto come ci si aspetterebbe di trovare su di uno strumento di questa fascia di prezzo.

Nonostante le proporzioni generose della cassa, il manico è sorprendentemente agile. Lascia il player libero di lanciarsi in virtuosismi, ma non affatica nemmeno nelle sessioni di strumming interminabili con barrè annessi.


La SJ-200 si è rivelata infine per quello che è, uno strumento performante, tonico, e potente, nonostante i suoi 70 e passa anni di età. Un progetto che ha saputo migliorare nei punti giusti, per restare sempre attuale e poter continuare a essere il re dei flat top. La versione utilizzata nel test, essendo una limited edition in 40 esemplari, ha un prezzo di 3299 euro, ma se vi accontentate delle altrettanto belle versioni sunburst o natural vi basteranno 2900 euro.


chitarre acustiche gibson sj200
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