Hanno il compito di proteggere gli spigoli e i punti di giunzione in una chitarra, colgono l’occasione per valorizzarne l’estetica con materiali preziosi o con motivi accattivanti. Binding e purfling compaiono su quasi tutte le chitarre acustiche in circolazione e anche su molti modelli elettrici, ma la differenza non è sempre scontata.
Spesso ci si riferisce con il termine “binding” a qualsiasi tipo di vezzo estetico segua i bordi di una chitarra, sul corpo o sul manico. Esistono però delle sottili differenze nelle terminologie e nei ruoli di ognuna di quelle sottili strisce di materiale.
Arrivano proprio sotto forma di strisce, lingue flessibili che un liutaio applica sullo strumento, negli appositi canali ricavati intorno a una tastiera o una paletta, sui bordi di un top o sul fondo di una chitarra. Possono essere di legno o altro, dalle plastiche fino ai surrogati sintetici di materiali preziosi, talvolta preferiti per praticità o ecologia.
Possono essere semplici e lineari, costituiti da più strati con colori a contrasto o descrivere intricati motivi geometrici come il celebre “herringbone” a spina di pesce. Comunque siano, hanno sempre la capacità di impreziosire in modo evidente l’estetica di uno strumento.
Binding
Il binding porta la bandiera per l’intera categoria. Si dice binding una striscia di materiale posta intorno alla tastiera o sulle fasce di una chitarra. Può poggiarsi contro il top o al fondo, può seguire anche la paletta, ma è da considerarsi sempre come un elemento disteso lungo il fianco dello strumento, non direttamente sul top o sul fondo.
Letteralmente “binding” vuol dire legatura, rilegatura o legame, esattamente come se volesse tenere insieme le parti dello strumento cingendole tutto intorno.
Purfling
È un termine meno usato, ma spesso è proprio il purfling che molti chiamano impropriamente “binding”.
Se il binding si poggia sui lati di una chitarra, il purfling è quella decorazione applicata fisicamente sulla facciata o sul retro.
Nella liuteria italiana è il “filetto”, un intarsio particolarmente diffuso sugli strumenti classici, ma che si può notare in moltissime chitarre d’estrazione più moderna.
In soldoni, il purfling è quello che si riesce a vedere guardando la chitarra di faccia, mentre il binding si scorge dal lato.
Backstrip
Non tutto quello che accade sul “piano” della chitarra va ridotto al concetto di purfling. È il caso della backstrip, la caratteristica striscia che corre lungo il retro di molte chitarre acustiche, dritta dalla giunzione del manico fino all’estremità più bassa della cassa armonica.
Questa è generalmente ricavata da uno o più listelli di legno, rigidi e non flessibili come quelli usati per il binding, e segue la linea di giunzione tra le due tavole che possono comporre il fondo di una chitarra acustica. Spesso continua sulla porzione ultima della fascia, dove tradizionalmente si monta la vite per la tracolla. Ha una valenza estetica quanto funzionale, risultando utile a rinforzare il punto di contatto tra le due tavole e, attraverso un uso consapevole dei materiali e delle tecniche, si rivela capace di modificare attivamente il modo in cui le tavole vibrano e interagiscono tra loro.
Come la maggior parte dei dettagli costruttivi di una chitarra, anche la backstrip può avere molte varianti. Non mancano le , come su alcune Martin (D35, M36…) il cui fondo è composto da tre tavole e la backstrip descrive quindi un percorso “a delta”.
Rosetta
Semplice o arzigogolata, lineare o dagli intricati giochi di forme e colori, la rosetta è forse la più celebre delle decorazioni.
È disposta intorno alla buca di una chitarra classica o acustica, con una valenza a volte di rinforzo, a volte essenzialmente estetica. Come il purfling poggia sulla facciata di una chitarra, come la backstrip è generalmente composta da tasselli rigidi innestati nel legno, ma non è raro vederne di adesive, stampate o incise.
La sua storia è legata a doppio filo , il cui ruolo è invece direttamente connesso alla resa acustica di uno strumento. Può andare dai complessi lavori (a volte veri capolavori) in legno di liuti e oud, e può finire per trasformarsi fino a miscelare i concetti di binding e purfling nei più recenti strumenti con buche a effe, dove i tre termini quasi finiscono per sovrapporsi.
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