Vorrei fare ora una precsazione riguardo i bassi della Hollywood Meazzi che ho usato e posseduto tra la fine degli anni 60's e l'inizio degli anni 80's, anche se rimango dell'opinione che quelli elettrici nel catalogo degli anni 60's avevano il diapason (o se preferite la "Scala") molto corta per i miei gusti, salvo un basso a violino realizzato per loro dalla Welson e che montava i pickups con cover a "dorso di bruco" cioè come i 3 che avevo sul mio Dynacord Texas Bass. Io nel 1968, cioè quando mi fu imposto il ruolo di bassista dal resto del gruppo, trovai aiuto in un mio cugino di secondo grado che mi diede in uso a tempo indeterminato il suo Meazzi Wandrè modello Naika, color azzurro sfumante nell'avorio (lui si era comperato il contrabbasso elettrico Framus modello Triumph, detto "Scopettone"). Era tosto da morire ed io per amplificarne il suono utilizzavo un microfono a doppio nastro della Geloso, il modello 416, un mio amplificatore SuperMB da 18 w, per passare poi ad un Davoli Baby Bass e l'uso contemporaneo del mio primo basso elettrico, un EKO modello 1100/MB/2, usatissimo e pagato lire 11.000 ad un fratello di un compagno di classe dell'I.T.I.S. Comunque il Davoli Naika l'usavo ancora nei veglioni e nelle cerimonie importanti, anche perchè faceva "Più Scena". Ho provato poi i loro bassi elettrici tra cui uno che aveva una scala talmente corta che mi spinse a fare un articolo, pubblicato su più portali, era il basso Meazzi modello Diamond ed il mio modesto scritto si intitolava "Dedicato ai bassisti dalle braccia corte" (comunque anche la National ne proponeva uno e la Meazzi mise poi in cataloco anche uno forse ancora più piccolo, il Mini-Bass, allego a seguire le foto esplicative). Ad inizio degli anni 80's, nel negozio ubicato in testa alla via San Sebastiano in Napoli, dove avevo comperato da poco la Epiphone EA-250 che somigliava molto alla chitarra imbracciata da Ivan Graziani in TV quando nel 1981 cantò il suo splendido brano "Agnese" (però la mia aveva la Bigsby Vibrola, la sua l'attaccacorde asimmetrico "Frequenzator"), il commesso, che era anche un amico, mi consigliò un basso usato a forma di "Lira", color Pink Sunburst, dotato di 2 pikups "Lipstick" ed un suono profondo notevole, leggero e poco invadente, marca "Dynelectron". Comunque, visto il prezzo basso lo comperai senza esitazione. In seguito seppi che era una produzione Meazzi, ma di strumenti fatti in Sicilia, copie sfacciate dei Guitarlin e Danelectro Long Horn (quello che ora usa la bassista dei Manneskin), linea produttiva che sopravvisse alla stessa Meazzi Hollywood, ma strumenti di ottima reputazione ed usati da musicisti conosciuti, vedi il bassista dei Goblin, Claudio Simonetti. Quindi a conti fatti, contrariamente a quanto si poteva evincere dal mio precedente post, di bassi della Meazzi ne ho usati e posseduti 2, ma adesso sto cercando sia la Hollywood Supersonic, che fu la mia prima chitarra elettrica in assoluto, che il Mini-Bass. Poi parlerò delle batterie:
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