Non sto qui a ripetere dettagliatamente tutta la storia di cosa fece Leo Fender dopo che, nel 1971, finirono i 5 anni di consulenza alla CBS, previsti nel contratto dopo l'aver venduto loro, il 1 gennaio del 1965, per 13 milioni di dollari, la sua Fender Musical Instruments Corporation (FMIC). Poi per un po' fece da consulente a 2 amici di vecchia data, Forrest White e Tom Walker (il primo era stato vice-presidente in Fender e l'altro progettista e rappresentante commerciale della stessa), fondatori nel 1971 della Tri-Sonix Inc. , cosa che tuttavia non poteva comparire ufficialmente fino al 1975 a causa di un patto di non concorrenza decennale, firmato con la CBS all'atto della cessione della Fender. Nel 1973 la società cambiò nome in Musitek Inc. e quindi, nel gennaio del 1974, assunse il nome definitivo di Music Man, nome scelto proprio da Leo. Il suo primo strumento realizzato nel 1976, fu un basso denominato "Stingray", era un'evoluzione di un prototipo derivato da un Fender Mustang Bass, reso attivo, a cui Leo aveva sostituito il manico con quello di un Fender Precision, ma a me rimasero impressi ed entrarono a far parte dei miei "sogni segreti" sia la versione fretless di questo che il successivo modello Sabre che vide la luce nel 1979, ultimo anno di permenenza in Music Man. In quel periodo avevo ben altri problemi (vedi trasferimento lavorativo da Torino a Napoli, separazione consensuale con la prima moglie, una storia intensa ma breve con una collega Siciliana di Augusta, ecc, non ultimo l'impegno nei soccorsi delle popolazioni per il terribile "Terremoto dell'Irpinia" in cui fui impegnato per 19 giorni di seguito senza riposi e parte sul posto), però fortunatamente conobbi a Napoli Smistamento un collega giovane che era un "Patito del Basso Elettrico" pure lui e incominciammo a scambiarci pareri ed esperienze in merito. Lui aveva da poco comperato un nuovo basso (1982) di una marca a me sconosciuta, la G&L, fondata da Leo nel 1979 con il suo vecchio amico George Fullerton quando lui ruppe i rapporti con la Music Man. Lavorò in G&L (Geoge e Leo) fino alla sua morte, che lo colse il 21 marzo 1991 a causa del "Morbo di Parkinson", ma dal momento della sua morte il suo ufficio è rimasto intatto, nessuno vi entra, solo persone selezionate, per pulire, una volta al mese. Fu cosi che chiesi ad Alfredo, mio negoziante di fiducia in Napoli, se ne sapesse qualcosa, al che lui ne tirò fuori uno color black, modello G&L2000E, dicendomi che ne aveva comperato uno identico anche Rino Zurzolo, costo lire 2 milioni (1983). Cercai di patteggiare proponendo la permuta di 2 miei bassi, un Fender Precision, sverniciato a natural, del 1966, più (e quì sto ancora rimpiangendolo) il mio Gibson EB0 del 1969, ma lui in più volle da me lire 700.000 di rifosa, cioè una cifra pari al mio stipendio di allora. Il basso aveva timbriche come volevo io, cioè identiche a quelle del Music Man Sabre del mio amico Michele, ma un manico poco scorrevole avendo il retro dello stesso verniciato; fu così che da quel giorno dell'acquisto l'ho usato una sola volta in pubblico, ad una festa di piazza a Sant'Antonio Abate. Ma io non demordo e quando Luca mi propose un 5 corde della G&L modello G&L 2500 anno 2018, in cambio di un mio discreto basso OLP MM3, più un pedale nuovo di zecca della MXR, il delay Carbon Copy, accettai e constatai che invece questa volta il manico era scorrevole, certamente non come quello del Music Man Ernie Ball modello Sterling Fretless 1993, acquistato usato sempre da alfredo nel 2005 per € 1000, però non mi blocca la mano sinistra nello scorrimento come fa il G&L2000E..
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