di nihil_3 [user #1242] - pubblicato il 27 maggio 2003 ore 23:56
nihil_3 scrive "Non è un disco qualsiasi. Non è blues, non è jazz, non è metal, non è pop, non è progressive, non è psichedelico, non è nulla... o forse no? Se fosse possibile correlare musica ed immagini allora si potrebbero accostare le composizioni degli Opeth ai quadri di Picasso, senza pericolo di "esagerazioni lessicali". Voglio dire, in altre parole, che questo è un disco che non può essere ridotto ad un discorso di appartenenza o meno ad un determinato "genere musicale", in cui se ne tracciano parallelamente le linee guida. E', invece, un lavoro in cui emerge la propensione del gruppo a non appiattirsi su specifiche banali e scontate: è, anzi, vastissimo, e per riuscire a comprenderne la compiutezza artistica non basta un veloce passaggio sul lettore. Necessita di un ascolto attivo, ma una volta presa familiarità con la sua struttura, diviene come per incanto uno di quei dischi che non vengono messi da parte con tanta noncuranza. "