Un abile lavoro di spalted maple e finiture trasparenti sono il perno della Hailfier. DBZ pesca un design tradizionale e lo rinnova con un progetto tutto suo, un sound potente e un'estetica mozzafiato.
Dal suo ingresso sulle scene, DBZ Guitars ha sempre colpito il pubblico con forme innovative e scelte estetiche accattivanti. La , ispirata da vicino al mondo Firebird, intende continuare questo trend. Il body asimmetrico della Hailfire, letteralmente "grandine di fuoco", manipola lo standard lanciato da Gibson e lo porta su un nuovo livello. O meglio, su tre livelli: la cassa è sagomata per avere una sezione centrale rialzata rispetto alle ali laterali e due estremità opposte ribassate. Sebbene tali forme non abbiano alcun ruolo funzionale, è innegabile che il look ci guadagni non poco. Risultano utili, invece, le forme ricavate sul retro della cassa e sull'incavo della spalla mancante, dove dei contour accolgono il petto del chitarrista e accompagnano la mano sinistra lungo le sezioni più acute della tastiera.
DBZ aveva già sperimentato le potenzialità di un body largo ma sottile con la sua Imperial, sostenendo che un buon sustain è generato maggiormente dall'ampiezza della superficie vibrante piuttosto che dal suo spessore. La Hailfire segue la stessa filosofia, seppur non estremizzandola come la Imperial, offrendo un corpo relativamente sottile. La cassa è larga il tanto che basta per ospitare il jack d'uscita sul bordo inferiore, accanto al reggi-cinghia. In questo modo, il top non è affollato da ferraglia superflua e può mostrare tutta la sua bellezza fatta di finiture trasparenti e venature elaborate. Anche il ponte, di tipo Tune-o-matic, rinuncia allo stopbar e preferisce un sistema di boccole con corde passanti attraverso il corpo, lasciando più legno in vista e garantendo al contempo maggior sustain.
Alla base, il body è in mogano con su una tavola di acero spalted, nella versione SM. Le colorazioni disponibili sono Teal (azzurro), Charcoal (nero) e Ruby (rosso), tutte hi-gloss e con la sezione centrale lasciata al naturale. Una serie di scelte, queste, che richiamano quelle solitamente operate su chitarre neck thru, com'è tradizionalmente la Firebird. La Hailfire, invece, ha un manico incollato in mogano e assemblato con un diapason da 24,75 pollici. La tastiera, in palissandro, misura 22 tasti costellati di vistosi intarsi rettangolari in madreperla. Risulta apprezzabile la decisione di abbinare visivamente la paletta al corpo: coperta da uno strato di spalted maple, questa riporta la finitura semitrasparente adottata sul resto della chitarra e monta un set di meccaniche Grover cromate, tre per lato.
Piuttosto larga da abbracciare in prima posizione, la tastiera contribuisce a creare una chitarra ideale per l'accompagnamento. I riff e gli accordi anche più elaborati risultano agevoli da prendere senza litigare con corde troppo vicine. Nelle sezioni più acute, la larghezza non cresce eccessivamente, allo scopo di non rendere inutilmente ostica l'esecuzione di linee melodiche veloci o complesse.
La voce della Hailfire, potente e rotonda, è definita da una coppia di humbucker Seymour Duncan. Il premiato duo JB e 59 è controllato da un potenziometro per il volume e un tono master. Un selettore a tre posizioni sulla spalla mancante ne gestisce attivazione e miscelazione.
La Hailfire non è ancora disponibile in Italia. L'arrivo è previsto per la fine del 2013 tramite il distributore e noi terremo di sicuro gli occhi puntati in vista di futuri approfondimenti.
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