I software di notazione musicale sono senz'altro utili a produrre spartiti puliti ed eleganti, ma la scrittura a mano ha sempre un suo fascino. Per ottenere la pulizia della notazione a computer insieme all'immediatezza di quella manuale, si può provare un normogrefo. Un terribile normografo musicale.
Una vicissitudine costante tra le svariate attività musicali quotidiane è quella di prendere appunti di ogni genere, ma sopratutto con i cinque righi ci si confronta tutti i giorni.
Si ha a che fare con il pentagramma per i live, perché è giusto preparare con cura le parti, per determinare un arrangiamento funzionale e ficcante, serviranno alle prove e sopratutto per memorizzare i brani, per non parlare dell'aspetto didattico.Io confesso, visto il grande numero di brani attivi (oltre 200), che tenere dal vivo la classica coperta di Linus giusto per non perdersi sulla struttura o dimenticare qualche accordo è confortevole e rassicurante, inoltre ho una passione per la scrittura "analogica", manuale.
Per esempio "La Chitarra Jazz per Tutti" by Carisch, a brevissimo disponibile anche sullo store di Accordo, ha avuto una gestazione (preproduzione) di quasi un anno interamente cartacea. Personalmente amo scrivere carta, penna e chitarra alla mano, amo da morire la tecnologia, ma solo in un secondo momento trasferisco tutto su software per impaginazione e strutturare il tutto risulta così molto più veloce. Ma la scrittura a mano, musicalmente parlando, rimane ancora la cosa più immediata e vicina alla musica rispetto a tanti altri sistemi.
Orbene una domenica mattina, girovagando tra i banchetti di antiquariato in un mercatino rionale, vedo questo curioso oggetto: un normografo musicale.
Per pochi spiccioli (10€) lo compro d'istinto. "Qualcosa ci farò" dico tra me e me.
Arrivo a casa e immancabilmente la pennina a china in dotazione nella confezione è completamente secca, ma non è un problema: negli anni ho accumulato il classico barattolo colmo di penne, matite e micro pennarelli da grafico e architetto per agevolare e ripulire la mia grafia musicale.
La morale è che questo bellissimo oggetto risulta maledettamente scomodo, lento e poco intuitivo nel posizionare note e simboli con ferma precisione sul pentagramma. Perché è ovvio che produrre uno spartito poco leggibile o insicuro nei tratti comporterà stress nell'interpretazione.
Ripenso a quando l'ho comprato, a cosa mi è passato per la testa pensando di agevolare o quanto meno migliorare la scrittura a mano, quando per produrre due righi musicali con il normografo (vedi pagina di destra in basso), ho impiegato lo stesso tempo per scrivere (senza suonare mi raccomando) la pagina di sinistra: Accordo Song 1.0.
Però è un bell'oggetto, e sulla scrivania dei lavori amanuensi fa figo e non impegna.
Mai più senza normografo musicale quindi?
Gli articoli contrassegnati dal tag "Mai Più Senza" sono dedicati a tutti quegli oggetti che il fantastico mercato degli strumenti musicali ci regala giorno dopo giorno. L'octaver che emette esclusivamente ultrasuoni udibili da cani e pipistrelli, le bacchette con due punte per fare i sedicesimi con metà sforzo, l'avanzatissimo plug-in che ricrea accuratamente l'effetto di una vera registrazione fatta col telefonino… se anche tu ti sei trovato dinnanzi a uno strumento improbabile e hai esclamato "wow, mai più senza!", segnalalo adesso!