Credevo che, a freddo, qualcosa da dire mi sarebbe venuto. Invece nulla. Ho solo davanti a me un faccino sorridente incorniciato da aggraziati boccoletti biondi e due occhi azzurri come il cielo. E mi mancano le forze anche quelle solo per pigiare i tasti del pc. Tante cose ho letto, da osservatore ormai esterno. Commenti più o meno condivisibili. Sicuramente tutti accorati. Io preferisco sia il silenzio a dire ciò che penso.
Un'unica riflessione. Stiamo attenti. La morte non deve portare altra morte. In nessun caso. Non si puniscono degli assassini diventando assassini a nostra volta. L'animale che ha rapito Tommy alla vita ha un figlio. Ammazzando il padre, gettiamo le basi perchè lui ammazzi qualcun altro, una volta cresciuto. Questo qualcun altro avrà un figlio. Eppoi ancora. Questi pensieri mi terrorizzano.
La vendetta, la soddisfazione del proprio dolore col sangue, non portano a nulla.
Personalmente ritengo che fare certi discorsi sia il modo peggiore per piangere il piccolo Tommy. Gli angeli non vogliono morte. E tommy è un angelo, ora.
Ciao piccolo. E non rider troppo da là su per la pena che ti facciamo noi che siam rimasti e che non meriteremmo.
Ciao piccolo.
Ps. Non parliamo, per favore, della pena di morte negli Usa, una pena che, ormai, colpisce quasi solo i neri o comunque i disadattati, a prescindere dal crimine commesso. Non parliamo, per favore, di un sistema nel quale di democratico non c'è nulla, a partire dallo stesso sistema elettorale che - vergogna - prevede grandi elettori e poveri cristi. Almeno, qui da noi, nella cabina per votare siamo tutti uguali. Non parliamo di un sistema che fa delle atrocità di ogni tipo il proprio pane quotidiano. Non parliamo di un sistema che ti lascia morire se non hai abbastanza soldi per curarti. Questa è la pena di morte democratica?