di Alo_90 [user #33724] - pubblicato il 20 dicembre 2012 ore 13:30
Il piccolo ed economico pitch shifter di casa Mooer racchiude ben tre modalità in uno chassis tascabile. Un detune simile a un chorus, un traspositore tradizionale e un armonizzatore trovano posto all'interno del Micro pedale asiatico.
Da tempo tenevo d’occhio il Mooer Pitch Box. Su YouTube circolavano video sorprendenti (dedicati all’intera serie Mooer), demo di una qualità eccelsa e in giro per la Rete si potevano leggere recensioni molto positive. I dubbi non mancavano, certo, ma la curiosità era comunque tanta. Ieri sono passato dal rivenditore di zona e l'ho visto lì, esposto in vetrina. Ho chiesto di provarlo. Jack in, ampli acceso: sorprendente. Per la prima volta le presentazioni online mi sono sembrate fedeli al prodotto. Ho deciso di acquistarlo e, tornato a casa, ho iniziato a smanettarci.
Il Pitch Box di casa Mooer è un pitch shifter e molto altro ancora.
Si presenta come una piccola scatoletta azzurra di circa 9x4x5 cm, leggera e compatta. Sul dorso ci sono una levetta a tre posizioni, un grosso selettore bianco, un LED blu e uno switch in metallo solido. Le tre posizioni corrispondono alle tre funzioni del pedale: harmony, pitch shifter e detune. La prima modifica l’altezza del suono emesso sovrapponendo una seconda nota al segnale originale: il risultato è un suono armonizzato a seconda del range impostato. La seconda opera come la prima, ma non emette il segnale originale. La terza opera come un chorus, generando una leggera alterazione nella coda del segnale.
Il pedale è silenziosissimo, true bypass e non modifica minimamente il segnale in uscita, sia per quanto riguarda il volume sia per quanto riguarda l’equalizzazione.
Le due funzioni di alterazione del pitch sono molto fedeli: alcune un po’ metalliche (per esempio il +12 o il +7) ma per il resto molto piacevoli. L’attacco in modalità shifter è un po’ arrotondato, poco marcato, ma è un difetto trascurabile: ho provato a suonare qualche pezzo un semitotono sotto (o anche una quarta sotto, a simulare le corde basse di una sette) e il risultato è stato decisamente ottimo, molto utile in situazioni di emergenza (trasporre un brano all’ultimo minuto) o di praticità (non volersi portare dietro mille chitarre).
Per arrivare a una conclusione, il pedale mostra sia degli aspetti positivi, sia negativi.
Tra i negativi indubbiamente vanno inseriti la mancanza dell’alimentazione a pila, l’attacco poco marcato dello shifter e il non essere un armonizzatore intelligente (non si può impostare la tonalità in cui si suona, il pedale traspone e basta). Tra quelli positivi la fedeltà dell’output, l’essere true bypass e silenzioso, la praticità e comodità nell’utlilzzo e il prezzo competitivo. Validi motivi per procedere all’acquisto.
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.