Prodotta in pochissimi esemplari tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80, la Automatic è a tutti gli effetti la prima "Super-Strat" della storia e il primo esperimento di sincretismo tra le caratteristiche della Strat (corna, scala da 25"1/2, paletta con sei meccaniche su un lato) e quelle della Les Paul (corpo e manico in mogano, tastiera in palissandro, top in acero fiammato sunburst o miele). Ponte "wine-o-matic", evoluzione massiccia e armoniosa dello stop tipo LP Junior, che incorpora attaccacorde e sellette regolabili.
Ma quello che più conta è il circuito: singolo humbucker al ponte (in origine Di Marzio PAF o SD) controllato da un unico potenziometro del volume (impreziosito da un hat knob in stile Gibson anni '50). Ricorda qualcosa? Esatto, la Frankenstein di Van Halen che proprio in quegli anni subisce le geniali ire alcoliche del grande Eddie.
Che la Automatic sia la prima o la seconda poco importa. Quel che conta è che chitarristi di fama mondiale se ne innamorano e la usano on stage e in sala. Tra questi: Billy Gibbons (celebre il suo esemplare con "Have Mercy" inciso sulla tastiera), Mark Knopfler (ci registra "Industrial Disease"), Johnny Winter, Bob Dylan, Stevie Ray Vaughan, John Fogerty. Pare che anche John Lennon e Paul McCartney se ne siano comprata una.