Kiko proviene da uno strumento di liuteria con una configurazione di pickup HS (minihumbucker inclinato al manico) che lasciava spazio a ben 27 tasti. Il nuovo modello firmato Ibanez preferisce un'elettronica HSH per maggior versatilità e rinuncia agli ultimi fret ma non all'accessibilità ai registri più acuti. La spalla inferiore è arretrata e sagomata sul retro per permettergli di raggiungere agevolmente gli ultimi dei 24 fret su tastiera in palissandro e la decisione di rendere scalloped quelli dal 19esimo in poi fa sì che correre e tirare bending nei range più alti risulti particolarmente agevole.
Oltre alla KIKO100, la chitarra è attualmente offerta anche nella variante meno costosa , priva di tasti scalloped.
L'intera dotazione di pickup è fornita da DiMarzio, che ha curato il set signature di Kiko con due humbucker ceramici e un single coil in alnico al centro. Grazie al push-pull sul potenziometro del volume, Kiko può splittare i due humbucker per ottenere sonorità più classiche che meglio si adattano alla sua carriera solista maggiormente improntata verso la fusion piuttosto che il metal spinto.
Abbiamo incontrato Kiko Loureiro in occasione di una sua recente clinic al Centro Chitarre di Napoli, lo abbiamo invitato per un caffè e, chitarra alla mano, ci siamo fatti spiegare le particolarità della sua nuova signature e i motivi delle sue scelte progettuali.