di redazione [user #116] - pubblicato il 25 settembre 2015 ore 12:00
Diciamolo: se sia meglio la Roma, la Lazio, la Triestina o l’Udinese non ce n’è mai fregato nulla. Tra bionde e more, preferiamo non scegliere e birra e vino ci piacciono entrambi. Dei governi poi, meglio non dire quale sia peggio. Su una cosa però, non possiamo fare a meno di spenderci e discutere ogni volta alla morte: meglio duemila note o due fatte col cuore? Un video riaccende la discussione.
Ci siamo imbattuti nel video di Giorgio Rovati, giovane e bravo insegnante di chitarra che si è divertito a creare uno spassoso video sull’argomento. Giorgio si è sdoppiato dando vita a una jam con se stesso e interpretanto sia il bluesman che lesina ogni nota, sia lo shredder incontenibile; risultando credibile in ognuna delle due modalità, Giorgio ha lanciato un messaggio importante. L’abbiamo incontrato per fare due chiacchiere.
Il messaggio che passa dal tuo video è forte e chiaro: chi ha studiato ed è bravo può permettersi di scegliere se suonare due note oppure due mila…
Sì, sono certamente d’accordo.
Però c’è anche un secondo messaggio: puoi continuare a essere solo bluesman o solo shredder, perchè se suoni bene potresti comunque essere apprezzato per quello che sei, anche se ti ritrovi sul palco con un personaggio molto diverso da te. Quindi, per esempio: se vuoi imparare a suonare due mila note, beh, fallo anche se nel farlo troverai chi ti contraddice!
Come ti è nata questa idea?
Mi ponevo una semplice domanda: cosa accadrebbe se due chitarristi di estrazione e generi differenti si incontrassero su un palco per fare una Jam? Beh sicuramente nascerebbe uno spettacolo! Pagherei per vedere tipo anche un BB King e un Jason Becker jammare per un paio di minuti…ma ovviamente non si può fare.
Ok, non valgo un dito di questi signori, però ho voluto mettermi in gioco, sfruttando quello che le mie risorse sono in grado di offrire oggi, creando delle simpatiche scenette e cercando di non offendere i puristi dei rispettivi generi.
Era un pallino che avevo da tempo, una fantasia che volevo concretizzare con una serie di episodi da pubblicare nel corso dei mesi nel mio canale YouTube.
Ma dei due chitarristi, il bluesman che fronteggia lo shredder, chi è Giorgio?
Chissà, forse nessuno dei due… Ma devo dire che sono più simpatizzante per lo shredder che tiene la mia attenzione più alta. In questo video ne ho fatto quasi una piccola caricatura su certe sue sfaccettature, rendendolo un chitarrista meno musicale e più anni ’80, però se non altro mi riconosco sulla capacità di saper introdurre un maggior numero di divisioni ritmiche, anche le più inusuali.
Si sente che anche il linguaggio blues l’hai approfondito con passione. Da insegnante ci suggerisci qualche spunto per un fraseggio blues più moderno, colto?
Dipende dal livello di partenza; comunque così a parole, dando per scontato che uno sappia suonare bene le principali pentatoniche, potrei consigliare di studiare e imparare altrettanto bene le scale modali. Nel 2015 sono indispensabili e ormai appena sufficienti per non sfigurare rispetto ai migliori. Occorre quindi saper applicare e suonare anche scale esafoniche e ottofoniche. Esagero? Secondo me no. Oggi le suonano i bluesman della vecchia scuola, figuriamoci noi che teoricamente dovremo essere i chitarristi del domani.
Come secondo metodo, consiglio proprio la metodologia della vecchia guardia: metti su un pezzo blues e prova a riprodurre non solo gli interventi della chitarra ma la linea melodica vocale. Non voglio aprire una polemica ma ritengo che noi europei, soprattutto noi italiani, siamo culturalmente indietro nell’ascolto e nella conoscenza di questo genere.
Sappiamo bene cosa passano le radio e le TV. Di fatto, il più delle volte nei live o in rete vedo i chitarristi eseguire pentatoniche con sufficienza, forse credendo che di fatto non si possa ottenere di meglio da quel materiale…
Eh sì, due buoni metodi che richiederanno forse dei mesi e un ottimo insegnante, però il risultato sarà spaventoso!
Ci descrivi i due set up che hai utilizzato per fare bluesman e metallaro?
Entrambi usano un lo stesso ampli: la testata è una T&B amplification 3 Classic che lo shredder tiene sul canale 3 con il boost attivato mentre il bluesman sul canale 1, sempre con il boost inserito. La cassa è una 2x12 MESA/Boogie.
Invece lo shredder usa una Carvin sette corde DC727 sempre customizzata da Gallinaro e che ora ho fatto "moddare" da Fago & Migi. Tutti e due usano corde Dean Markley e plettri Ninja picks GR da 1,5mm
Senti, ma alla fine, chi dei due ha vinto?
Personalmente mi piace pensare che abbiano vinto entrambi. Lascio il responso alla rete e quindi vi invito a lasciare un commento.