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Cristiano Paruzzi
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Distorsione
di Cristiano Paruzzi | 08 agosto 2000 ore 22:06

Tutti i chitarristi di certi generi musicali fanno uso di un suono distorto. Noi poveri chitarristi che dobbiamo suonare pezzi altrui, utilizziamo il distorsore per imitare quell'artista in quel brano. Oggi, praticamente su ogni tipo e modello di amplificatore è presente la manetta del distorto. Noi selezioniamo semplicemente il canale Clean o Dist, a seconda dei casi, e suoniamo (più o meno bene!). Ma in realtà, sappiamo cosa succede all'interno del nostro amplificatore (o del nostro dispositivo per l'effetto)?

E' praticamente inutile spiegare come sia il suono distorto, quindi passiamo alla spiegazione tecnica. Esistono innanzitutto due tipi di effetti per ottenere la distorsione: l'overdrive e il distorsore.

Ottenere il suono distorto mediante l'overdrive è semplice: la circuiteria porta in saturazione, e quindi ad alti livelli di volume il segnale, il preamplificatore. Il suono che esce dal pre è distorto come se si stesse suonando a tutto volume, ma i potenziometri del volume posti dopo il preamplificatore riducono il segnale alle casse, in modo da ottenere il distorto a bassi volumi. Naturalmente, il distorto tipico e caratteristico di una strumentazione valvolare è praticamente impossibile da simulare con ampli a transistor, anche se alcuni di questi ultimi hanno brevettato un suono tipico.

Il distorsore è un effetto vero e proprio, nel senso che è disponibile anche sotto forma di rack o pedalini. Il distorsore agisce in un altro modo: al segnale proveniente dai pickup, viene miscelata un'onda quadra, proveniente da trigger elettronici, della stessa frequenza del segnale. Se nell'overdrive, la manopola di 'quanto è distorto' il suono modifica il volume al pre, nel distorsore regola la miscelazione del segnale clean e dell'onda quadra.

E' da notare che in entrambi i casi, raggiunto il livello di saturazione massimo (cioè quando è proprio distorto a manetta), qualsiasi altro incremento del segnale entrante non modifica la qualità o il volume del segnale uscente.

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